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FOTO PRESENTI 15 |
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES MILLE E UNA NOTTE
A Thousand and one nights
1942. 57 x 47, 3 cm. Musée des Beaux- Art. La Chaux-de- Fonds.
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES STELA MATTUTINA
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES ACROBATA
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES BARCA DI PESCATORI
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES BLEU BIRD
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES CREPUSCOLO
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES SOGNATORE
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES INVERNO
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES PAESAGGIO CON ALBERI
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES PIERROT
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES CHRIST AND THE FISHERMEN
1900. Óleo sobre lienzo.
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES CRISTO IN CROCE
1914. 48 x 35 cm. collezioneHahnloser.
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES IL BATTESIMO DI CRISTO
Descripción:
1911. Acquerello e pastello su carta intelata 63 x 58 cm. Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris. París. Francia.
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Rouault Georges
ROUAULT HOMO HOMINI LUPUS"
1944 - 1948. olio su carta intelata su tela 64 x 46 cm. Musée National d´Art Moderne. Centre Georges Pompidou. París. Francia.
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Rouault Georges
ROUAULT GEORGES
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Allo scadere del 1890 s’iscrive all’Ecole des beaux-arts, diretta da Elie Delaunay, cui succede nel 1892 Gustave Moreau. La guida aperta e intelligente di quest’ultimo avvicina R allo studio di Rembrandt e favorisce l’affermazione della naturale inclinazione visionaria dell’artista. Lo stesso Moreau lo presenta al prix de Rome nel 1893 e nel 1895; anche in seguito all’esito negativo di questi tentativi R decide di abbandonare gli studi. Nel 1898 Moreau muore lasciando le sue collezioni alla città di Parigi; R ne diventerà, nel 1903, il primo conservatore. Tra il 1895 e il 1901 partecipa con soggetti tratti dalle Sacre Scritture ai salon parigini; sempre con un soggetto religioso espone, nel 1897, al Salon de la Rose-Croix. Lavora anche dal vero ed esegue paesaggi di spirito romantico dalle tonalità smorzate (Il Cantiere, 1897: coll. priv.). Nel 1901 frequenta l’abbazia benedettina di Ligugé, dove conosce Joris-Karl Huysmans. Nel 1903 partecipa alla fondazione del Salon d’Automne con Devallière, Matisse, Marquet, Piot e il critico Y. Rombosson e vi esporrà sino al 1908. Già a partire dal 1902 e sino al 1914 tralascia la pittura a olio per dedicarsi soprattutto ad acquerelli e tempere su carta, in cui predominano i blu profondi e una grafia impetuosa, caricaturale e drammatica. La sua attenzione si volge a un’umanità delusa, marginale e ritorna insistente-mente sugli stessi soggetti: prostitute, clowns, ciarlatani, personaggi della Commedia dell’Arte, nudi. Il tema delle prostitute, già indagato da Degas e Lautrec, viene interpretato da R come simbolo di decadenza fisica e morale, ma questo non gli impedisce di offrirne un’immagine palpitante, non priva di una certa sensualità (Prostituta allo specchio, 1906: Parigi, mnam). Tematica parallela è quella del clown, che l’artista tratterà per tutta la vita: il clown è metafora tragica della condizione umana, cui spesso l’artista associa la raffigurazione del Cristo deriso e oltraggiato (Clown tragico, 1904: Montreux, coll. priv.; Cristo flagellato, 1905: New York, coll. priv.). Nel 1904 conosce Léon Bloy, scrittore e polemista, rappresentante di un cattolicesimo intransigente e conservatore. Verso di lui R prova una sorta di venerazione e ammirazione, mentre l’anziano letterato, nonostante l’amicizia, non gli risparmia giudizi schietti e decisi. Al Salon d’Automne del 1905 R espone un trittico intitolato Prostitute, dove, su una delle ante, figurano Monsieur e Madame Poulot (Hem, Nord, coll. priv.), personaggi ispirati al romanzo di Bloy La femme pauvre, che suscita la violenta reazione dello scrittore. Dal 1906 R si interessa alla ceramica e fa conoscenza con il vasaio Methey, presso il quale conosce, nel 1907, il mercante d’arte Ambroise Vollard. Nello stesso anno dipinge L’accusato (Parigi, mamv) che inaugura un altro dei suoi filoni prediletti negli anni che precedono la prima guerra mondiale, quello delle scene di Giustizia. La deformazione esasperata, quasi espressionista, che impronta molti di questi soggetti, traduce il turbamento dell’artista di fronte alla fallibilità della giustizia umana (I tre giudici, 1913: New York, moma). In parallelo R tratta soggetti ispirati ai diseredati dei sobborghi e delle periferie fatiscenti, in cui l’ispirazione umanitaria si coniuga con un forte sentimento religioso: l’eroismo del povero e l’amore sacrificale della madre sono assimilabili alle sofferenze di Cristo e hanno valore di redenzione (Sobborgo delle Lunghe Pene, 1911: Parigi, mamv). Nel 1911 conosce André Suarès, con cui stringe un’intensa amicizia e con il quale avvia uno scambio epistolare che terminerà solo con la morte dello scrittore nel 1948. Gli eventi tragici legati alla morte del padre (1912) e allo scoppio della guerra ispirano, tra il 1914 e il 1918, l’esecuzione della maggior parte dei soggetti di Guerra e Miserere, che per iniziativa di Vollard, divenuto suo mercante esclusivo nel 1917, egli inciderà piú tardi e la cui tiratura sarà terminata nel 1927 (la pubblicazionedella raccolta, sotto il titolo di Miserere, sarà realizzata nel 1948). La sua attività di incisore, in parallelo a quella di pittore, è da quell’epoca considerevole. Dal 1918 al 1930 abbandona l’acquerello e la tempera per dedicarsi nuovamente alla pittura a olio; l’approfondimento delle ricerche sui contrasti tra chiari e scuri, legato alla pratica incisoria, si riflette sulla sua tavolozza: il blu, il giallo, il verde e l’ocra acquisiscono sfumature complesse, si mineralizzano per effetto di una materia spessa e grumosa. L’equilibrio tra l’astrazione formale, decorativa, e l’espressione è raggiunto nell’Apprendista operaio (1925: Parigi, mnam), tanto piú esemplare trattandosi di un autoritratto, in cui l’intensità affiora e tuttavia resta velata. Di particolare rilievo, nel 1926, la pubblicazione dei Souvenirs intimes: volume illustrato da sei litografie originali nel quale R evoca i propri maestri e compagni spirituali Moreau, Huysmans, Bloy, Suarès. Immediatamente successive alcune litografie ispirate a I fiori del male di Baudelaire, autore essenziale per R accanto a Pascal e a Dostoiewski. Sono del 1929 le scenografie e i costumi per il balletto di Diaghilev, Il figliol prodigo (musiche di Prokoviev, coreografie di Balanchine). Nel 1932 esegue i due grandi quadri raffiguranti Il Clown ferito e La famigliola (entrambi Parigi, mnam, Centre G. Pompidou) su richiesta di Marie Cuttoli, che li farà realizzare ad arazzo dalle manifatture di Aubusson. Negli anni tra le due guerre R tratta ripetutamente il tema della Passione di Cristo. La sua interpretazione del sacro è austera e priva di concessioni descrittive, affidandosi esclusivamente alle suggestioni che egli sa infondere attraverso la materia, lo spazio e il colore. La figura del Cristo (numerosi Hecce homo) s’identifica con il tema profano del Pierrot, l’uno e l’altro offerti alla derisione; effigi la cui portata simbolica s’impone attraverso la fissità atemporale dello sguardo (Veronica, 1954 ca.: Parigi, mnam; Testa di Cristo, 1938: Cleveland, am). In parallelo si collocano una seconda serie di incisioni per i Fiori del Male, quelle per il Circo della Stella Cadente (1938, testo dell’artista) e per Passione di A. Suarès (1939). Il paesaggio si presta assai bene all’incessante ricerca di spiritualizzazione di R; piú volte ripresi, a lunghi intervalli, i suoi dipinti su questo tema sono in continua metamorfosi. La staticità dell’impianto viene smentita dalle accidentalità che ne percorrono le superfici e dalla collocazione di personaggi allusivi che rinviano a soggetti mistici (Fuga in Egitto, 1940-48: Parigi, coll. priv.; Fine autunno, 1948-52: New York, coll. priv.). Nel1945 si svolge una sua grande retrospettiva al moma di New York, cui seguirà nel 1948 quella alla kh di Zurigo. Ancora nel 1945 riceve l’incarico per cinque vetrate per la chiesa di Plateau d’Assy. Nel 1947 vince il processo contro gli eredi di Vollard che durava dal 1939. Questi ultimi dovettero restituire all’artista circa ottocento dipinti incompiuti. Nel 1953 il medico Maurice Girardin lega alla città di Parigi la sua ampia collezione di opere di R, di cui fu amico personale, mentre nel 1963, cinque anni dopo la scomparsa dell’artista, i suoi eredi offrono allo Stato francese un gran numero di opere incompiute, esposte nella grande retrospettiva parigina del 1971. Tra le mostre piú recenti ricordiamo l’antologica tenuta nel 1992 al Centre Pompidou.
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