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FOTO PRESENTI 12 |
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Morbelli Angelo
MORBELL I ANGELO LA PRIMA MESSA A BURANO
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO IL VIATICO,
(Alessandria 1853 - Milano 1919)
1884
Olio su tela, 112x200 cm
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO
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Morbelli Angelo
MORBELLIA ANGELO QUANDO ERO GIOVANE
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO LA STAZIONE CENTRALE (DI MILANO),
1887. Olio su tela, 57,5x100 cm
Galleria d'Arte Moderna, Civiche Raccolte d'Arte, Milano
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO I RIMASTI
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Morbelli Angelo
MORBELLI ANGELO FRAGILINA
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Morbelli Angelo
MORBELLI,ANGELO SOGNO E REALTà ,
1905, trittico, olio su tela, 122x79, 112x77, 122x77. Milano, Collezione Cariplo.
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Morbelli Angelo
MORBELLI,ANGELO SOGNO E REALTà ,
1905, trittico, olio su tela, 122x79, 112x77, 122x77. Milano, Collezione Cariplo.
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Morbelli Angelo
MORBELLI,ANGELO SOGNO E REALTà ,
1905, trittico, olio su tela, 122x79, 112x77, 122x77. Milano, Collezione Cariplo.
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Angelo Morbelli (Alessandria, 18 luglio 1854 - Milano, 1919), pittore italiano.
He attended the Academy of Brera from 1967. Began as a first exhibit in Milan, and later in Turin. The topics ranged from history beloved landscape. In 1880 the exposure of the Brera Goethe dying, he made it known to the general public.
Figlio di Giovanni, funzionario statale, originario di Casale Monferrato e di Giovannina Ferrarsi. Cominciò l'attività artistica in campo musicale, ma dovette presto abbandonare, in quanto affetto da una sordità progressiva. Si dedicò allora alla pittura.Frequentò l'Accademia di Brera a partire dal 1967. Cominciò così a esporre dapprima a Milano, e in seguito anche a Torino. I temi prediletti spaziavano dalla storia al paesaggio. Nel 1880 l'esposizione a Brera dell'opera Goethe morente, lo rese noto al grande pubblico.A partire dal 1883, i temi pittori del Morbelli si orientano verso l'interpretazione della realtà. In particolare cominciò a rappresentare gli anziani ricoverati nel Pio Albergo Trivulzio, tema che gli fu sempre particolarmente caro. Proprio in quell'anno vinse il premio Fumagalli con l'opera Giorni... ultimi'.
All'inizio degli anni ottanta, sposò Maria Pagani, che gli ispirò molti quadri sul tema della maternità (dalla moglie ebbe quattro figli).La prima messa a Burano (1910)La tecnica del Morbelli, cominciò progresivamente ad adottare la scomposizione dei colori e intorno al 1890 abbraccio il Divisionismo e strinse amicizia con Leonardo Bistolfi e Giuseppe Pellizza da Volpedo.Passò quindi a dipingere i paesaggi delle risaie del casalese. Acquistata una casa a Colma, presso Rosignano Monferrato, ne fece oggetto di molti quadri. Si dedicò anche alla rappresentazione dei paesaggi montani, durante i numerosi soggiorni estivi a Santa Caterina Valfurva.
Venduta (1887)Nel 1897 vinse la medaglia d'oro di Dresda
Venduta
con Per ottanta centesimi
Per ottanta centesimi
e S'avanza. Nel 1900 fu premiato con la medaglia d'oro dell'Esposizione Universale di Parigi del 1900 con Giorno di festa al Pio Albergo Trivulzio.Con il nuovo secolo, riprese il tema del Pio Albergo Trivulzio, dei paesaggi marini e i temi legati alla maternità e alla vita.Nel 1908-1909 entrò in contatto con Carrà e Boccioni.Trascorse gli ultimi anni tra gli inverni milanesi e le estati alla Colma e in Val d'Usseglio, luoghi che continuarono a ispirarlo nella sua attività pittorica.
Morbelli e il Pio Albergo Trivulzio
Più pacato era lo spirito polemico di Angelo Morbelli che nel 1883 aveva dato avvio alla straordinaria serie di allucinate istantanee del Pio Albergo Trivulzio allora ricovero per vecchi senza risorse economiche portata avanti pur con varie interruzioni sino al 1911, toccando i diversi aspetti della vita e della morte degli ospiti del Trivulzio. Il tema aveva allora una diffusione europea, anche tramite la grafica e le esposizioni internazionali: ricordiamo almeno L'ultima adunata e del 1875 e 1878, e la grande tela di Léon Frédéric, Noël à l'hospice, del 1884, i cui titoli saranno forse stati di ispirazione all'artista italiano per il suo Un Natale al Pio Albergo Trivulzio, del 1909.
Natale al Pio albergo Trivulzio
Il rigore nella ricerca del 'vero' si esplicitava in Morbelli anche con la significativa e programmatica ricerca condotta con il mezzo fotografico per fissare le pose e gli effetti di luce, specie dopo il 1901, quando l'artista comunicò all'amico Pellizza la sua intenzione di realizzare una vera e propria serie di dipinti, poi presentati come il ciclo de Il poema della vecchiaia, allestendo addirittura uno studio fotografico all'interno dell'istituto.
Rispetto alle Cucine di Pusterla, è analogo in Giorni ultimi di Morbelli il taglio obliquo dell'immagine, la profonda solitudine che isola i singoli personaggi stretti uno all'altro sulle panche affollate. Commozione e sgomento smorzano però, rispetto alla lucida asprezza di Pusterla, la cronaca impietosa dei Giorni ultimi, che negli ultimi dipinti del ciclo Morbelli trasformò in visione simbolica della disperazione e dell'abbandono.
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