Rubens a Vienna
RUBENS PAUL GIUDIZIO DI PARIDE
Giudizio di Paride
1609 circa
Olio su tavola; 133,9 x 174,5
Londra, National Gallery
La tela a soggetto mitologico fu probabilmente dipinta per il duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, che Rubens conobbe durante il suo soggiorno a Venezia e che lo ingaggiò per la sua corte. Rubens risente nettamente dell’influsso del Vaenius (Otto van Veen), uno dei primi maestri olandesi del giovane pittore, anche se appaiono già significativi elementi che testimoniano il suo soggiorno italiano, desunti in particolare da Giulio Romano, Tintoretto e da Marcantonio Raimondi. La figura di Paride, il figlio di Priamo allevato come pastore che scelse Venere tra le tre divinità giunte al suo cospetto, ripete la posizione di uno dei personaggi della Vocazione di san Matteo di Caravaggio, artista che Rubens ammirò e copiò durante il suo soggiorno romano. L’ambientazione fluviale è sottolineata dalla presenza sulla sinistra della personificazione di un fiume accompagnata da una naiade; sulla sinistra compare Mercurio, e al centro le tre dee che si sottoposero al giudizio di Paride: Giunone, Venere e Minerva. La figura di Minerva, vista di spalle, è derivata da un disegno di Giunone eseguito da Jacopo Caraglio da un prototipo di Rosso Fiorentino, mentre il gesto di Paride verso Venere, che attraversa diagonalmente il dipinto, è derivato da un’incisione raffigurante Adamo ed Eva del 1579, intagliata da Jan Saedeler da Marten de Vos.