Nel corso degli anni '90 si prepara il terreno per una svolta decisiva che inaugura una nuova stagione per l'arte austriaca. Nell'ambito della Künstlerhaus, il solido attaccamento alla tradizione accademica inizia a suscitare l'insoddisfazione degli artisti più giovani, che nell'atteggiamento dei membri più anziani scorgono una chiusura ai fermenti innovatori che sono in atto in tutta Europa.
Gustav Klimt, Joseph Engelhart e Carl Moll iniziano a discutere la possibilità di dar vita a un gruppo che, pur rimanendo all'interno dell'associazione, persegua orientamenti modernisti, aprendosi al confronto con il più aggiornato panorama europeo. Intorno all'idea di formare il nuovo nucleo si accende un dibattito che coinvolge anche i circoli culturali della città, poiché la questione del rinnovamento dell'arte austriaca è ormai una necessità avvertita da più parti. La proposta, però, si scontra con il rifiuto dei membri della Künstlerhaus, che non accettano di modificare le tendenze dell'associazione. Così, agli inizi di aprile del 1897, gli artisti più giovani decidono di uscirne per fondare la Secessione viennese.
Gustav Klimt è senz'altro la figura di spicco della Secessione viennese. La sua pittura preziosa, caratterizzata da un disegno morbido e sinuoso, da linee armoniche e da un uso del colore estremamente raffinato, diviene presto la sigla dello stile secessionista. Ma le tendenze pittoriche del nuovo gruppo di artisti presentano diversi aspetti. Carl Moll, ad esempio, si avvicina al Postimpressionismo francese per le sue scene di tono intimista, dipinte con piccoli tocchi di pennello e con effetti di grande luminosità. Mentre artisti come
Kolo Moser, Friedrich König e Maximilian Lenz si avvicinano alle tendenze del Simbolismo europeo. In breve tempo la Secessione viennese conquista il gusto del pubblico e ottiene l'appoggio delle istituzioni. Le mostre organizzate dall'associazione riscuotono un successo sempre crescente e le commissioni si moltiplicano. Ma nel corso degli anni lo stile secessionista si diffonde a tal punto da perdere parte della sua carica innovatrice. Diviene una sigla, una formula che si ripete svuotandosi delle sue originarie motivazioni. Nel 1905 Gustav Klimt esce dal gruppo e con lui i migliori talenti. Ma la pittura austriaca si prepara a una nuova svolta