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FOTO PRESENTI 8 |
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI CASOLARE
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI RITRATTO DI SIGNORA
1925 50x35 firmato in alto a sinstra.
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI DONNA
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI RITRATTO DI GIOVANNI PAPINI
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI RITRATTO DEL PITTORE RENZO AGOSTINI
1924 coll.privata
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI PORTA VERDE
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI
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Costetti Giovanni
COSTETTI GIOVANNI DOPPIO AUTORITRATTO,
1920 c.
olio su cartone, cm. 48 x 55
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Approdato a Firenze con una borsa di studio , frequenta la scuola del nudo diretta da fattori e stringe amicizia con Soffici,Spadini e Graziosi. Con soffici compie un viaggio a Parigi dove studia le opere di Puvis e la cultura simbolista, dimostrando disinteresse per gli impressionisti.tornato a Firenze partecipa al concorso Alinari per l'illustrazione dela " Divina Commedia", debutta alla Biennale di Venezia del 1903. Lavora per le riviste " Leonardo" e "Hermes" e frequenta Papini, Prezzolini e D'Annunzio.Costetti dimostra compiacenza per la corrente espressionista fauves e per il filone cezaniano.Partecipa alla Primaverile fiorentina del 1926 e nel 1931 tiene una personale a Parigi. Inizia lunghi soggiorni all'estero in Norvegia,Olanda, svizzera, finoa al 1940 che si ferma stabilnente in Olanda, da dove tornerà a vivere a Settignano, dove muore nel 1949.
Giovanni Costetti è uno fra i più importanti artisti del '900 pittorico toscano non solo per essere stato un maestro nell'arte del ritratto e del disegno, ma per aver indirizzato l'arte italiana su rotte europee. A Costetti la critica ha assegnato il merito di essere stato il primo vero böckliniano a Firenze, di aver amato quindi il simbolismo tedesco e l'espressionismo nordico e di aver operato una lettura di Cézanne come maestro del colore non in chiave impressionistica e sensoriale, ma come metafora che esprime un sentimento spiritualizzato. Costetti, grazie alle lezioni che seppe fornire sul piano teorico con gli scritti e su quello espressivo con le opere, è stato definito un vero maestro e un caposcuola che ha insegnato l'uso espressivo del colore – secondo la sua originale formula del «sentimento della tavolozza» – non per riprodurre l'apparenza esteriore delle cose, ma per interpretare il mondo seguendo l'interiore necessità del proprio sentire.Negli anni venti Costetti - seguendo la sua infaticabile ricerca di nuovi modelli e espressioni artistiche e la costante attenzione verso le novità dell’arte - si accosta alla poetica del Novecento italiano. In quest’opera - significativamente costruita a livello concettuale e psicologico sull’idea del "doppio"- il linguaggio pittorico si affida infatti a un recupero del segno di contorno, che individua con fermezza i limiti della figurazione accentuando una resa volumetrica solida e ben percepibile soprattutto nell’autoritratto di profilo. La voluta differenziazione dei due ritratti - accentuata dall’uso di opposte gamme cromatiche - contrasta con la perfetta identità fisiognomica dei due volti, a sottolineare l’intrigante dualismo fra identità e opposizione che evidentemente tormentava l’inquieta sensibilità dell’artista
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