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FOTO PRESENTI 8 |
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO NATURA MORTA
(mela, pera)
1937
olio su tela
32x40 cm
Collezione privata, Viareggio
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO AUTORITRATTO
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO CASE ROMANE
Case romane
1959
olio su tela
60x65 cm
Collezione privata , Viareggio
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO DARSENA
Darsena
1927
olio su tavola
20x20 cm
Collezione Paoli, Viareggio
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO LIBECCIATA IN PINETA
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO MUGGINE
Muggine
1967
olio su tavola
23x70 cm
Collezione privata, Viareggio
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Marcucci Mario
MARCUCCI MARIO VEDUTA ALLA MADDALENA
Paesaggio della Maddalena
1939
olio su legno
44x34,5 cm
Collezione privata, Viareggio
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Nel corso degli anni Trenta espone a Viareggio dove ottiene i primi riconoscimenti. Marcucci ricordava così la sua prima vincita di un premio di pittura nel 1932: “Il mio Cabine sul mare”, ebbe il primo premio ed io ci guadagnai mille lire. Ottocento le portai a casa. Mio padre era in mare, c’erano solo mia madre e dei parenti quando diedi la notizia. Ci fu un silenzio festoso, ma silenzio. Avevano paura che mi esaltassi e me ne andassi, chissà dove per sempre”. Nel 1937 Carlo Carrà lo segnala in un articolo sul “L’Ambrosiano”indicandolo “come una delle più spiccate figure della giovane pittura italiana fuori dai confini locali”. Alla fine degli anni Trenta conosce Mario Luzi e Alessandro Parronchi che lo introdurranno negli ambienti letterari fiorentini. Nell’autunno del ’39 è richiamato alle armi e inviato in Sardegna, all’isola de La Maddalena, dove rimane salvo brevi interruzioni, fino all’inizio del 1941. Nel 1940 espone a Milano nella prestigiosa Galleria Il Milione presentato da Antonio Delfini. Nel 1941 vince il “Premio Bergamo”, cui faranno seguito nel 1949 il Premio Marzotto nell’ambito della Rassegna di pittura italiana di Venezia, il Premio 8x10 di Roma nel 1951, il Premio Michetti nel 1953 e il Fiorino nel 1954. Partecipa a prestigiose esposizioni fra cui alcune edizioni della Quadriennale Romana (dal 1947 al 1965)e della Biennale di Venezia (1948, 1950, 1954). Nel corso degli anni Cinquanta vive a Roma e poi a Firenze dove allestisce importanti rassegne personali. Nel 1966, in seguito all’alluvione, a causa della quale perde numerosi quadri, e all’interrompersi di amicizie e affetti, ritorna a Viareggio dove rimane fino alla morte. Definito a lungo “pittore dei poeti” , la sua fortuna critica è costituita in gran parte di testi scritti da letterati. Il primo ad occuparsi di lui è stato Alessandro Parronchi, ancora oggi fra i più autorevoli esegeti insieme a seguire Cesare Garboli e Roberto Tassi.
La ricerca artistica di Mario Marcucci è legata alla Versilia e a Viareggio, non tanto come ambienti culturali quanto “luoghi della visione”. Il suo linguaggio si è sviluppato attraverso l’indagine e la rappresentazione di un paesaggio fatto di mare, barche e pineta; la particolare luce del luogo affina la sua pittura tonale con la quale ha poi delineato nature morte, ritratti eautoritratti di indiscussa suggestione e valore.
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