Per le arti convennero 997 opere di pittura e 426 di scultura di artisti di tutte le parti d'Italia :
scesero in massa i napoletani con in testa Domenico Morelli che riesponeva gli "ICONOCLASTI", che nel 55 a Napoli avevano provocato emozioni e discussioni, insieme ad altre sei opere , tra cui il "Conte Lara", "Mattinata fiorentina" e "Bagno Pompeiano".
Vi erano poi gli " Antichi Accademici"con Smargiassi e Mancinelli ad infine Cammarano, Toma e Rossano.
Fra i lombardi l'Hayez, il Piccio, Gerolamo Induno con quattro opere tra cui , come Fattori, una "Battaglia di Magenta", Inganni, Pagliano ( con la tanto attesa figlia di Tintoretto ), Scrosati e Valentini.
Con i Piemontesi: il Camino, il Pittara e Raymond.
Con gli Emiliani: Fontanesi, Bertelli ed Antonio Boldini ( padre di Giovanni ), Malatesta e Pasini.
I Romani erano il gruppo maggiormente numeroso: Nino Costa e Fracassini ai quali si erano aggiunti per elezione Chierici da Reggio Emilia, il siciliano Cumbo, il ligure Raggio , Vertunni ed altri.
Dal Veneto Quarena e
dalla Sicilia colui che venne chiamato " ladro di sole" Francesco Lojacono e Filippo Liardo.
Infine i Toscani : apriva l'elenco Beppe Abbati, con tre interni due di San Miniato ed uno di Santa Maria Novella. Poi Carlo Ademollo, il napoletano Saverio Altamura con "Funerali di Buondelmonte", "Buon tempo antico", "Il Tasso presso sua sorella", "Una monaca". Vito d'Ancona con "Dante che incontra Beatrice", Luigi Bechi e Bezzuoli.
Inoltre vi erano Odoardo Borrani che espose "Dintorni di S.Marcello", "Mietitura del grano sulle montagne", ed il "26 Aprile 1859"
e Vincenzo Cabianca che espose : "Avola","Ferriera nella Versilia", "Mattino" e "Novellieri fiorentini del'300"
Fattori con "Recognizione militare" e "Magenta", che recava l'annotazione: non finito; Annibale Gatti con "Gloria di S.Verdiana", Gelati, Gordigiani, Lapi, L alli, Lega con "Imboscata di bersaglieri Italiani" ; Moradeie Giuseppe Moricci, Mussini , Pointau con "Renaioli sull'Arno"; Pollastrini e Puccinelli, Rapisardi , Senno e Sanesi
Telemaco Signorini aveva "La cacciata degli Austriaci dalla borgata di Solferino", "Veduta di Firenze da Monte alle croci", "Campagna con vacche" e "Il Mercato della Spezia".
Vi erano infine Serafino De Tivoli con "Paese con animali", "Campagna romana", "Bosco e veduta del Valdarno", Stefano Ussi con la sola "Caccciata del Duca di Atene".
Questa mostra svoltasi in un momento particolare della vita italiana, quasi un motivo per radunare dalle diverse parti d'Italia tanti talenti, segna un punto fermo per quello che rigurda la pittura moderna italiana ed in particolare della macchia.Scorrendo in particolare i quadri che in quella mostra vennero esposti , possiamo notare il lento cambiamento che stava avvenendo : il passaggio dalla pittura di tema storico e di esecuzione accademica , alla pittura di osservazione della natura .Anche se ancora molti artisti in un esposizione ufficiale avevano scelto di esporre un opera di genere tradizionale preferendola a quelle che per molti rappresentavano gli studi più recenti
fFabrizio Franceschini