27/11/2008 Nicolas Schöffer
Nato il 6 settembre 1912 in Kalocsa (Ungheria), ha vissuto a Parigi dal 1936, divenne francese nel 1948 e morì nel suo atelier di Montmartre, Villa des Arts,...»
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Giambologna - Gli dei, gli eroi
GIANBOLOGNA IL RATTO DELLE SABINE
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GIANBOLOGNA IL NETTUNO BOLOGNA
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GIANBOLOGNA APOLLO IN PALAZZO VECCHIO FIRENZE
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GIANBOLOCNA AUTORITRATTO
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GIANBOLOGNA ERCOLE ED IL CENTAURO
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GIANBOLOGNA FIRENZE VITTORIOSA SU PISA
Giambologna - Gli dei, gli eroi
GIANBOLOGNA FONTANA DEL NETTUNO A FIRENZE
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GIANBOLOGNA TACCHINO
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GIANBOLOGNA FERDINANDO I LOUVRE
Giambologna - Gli dei, gli eroi
GIANBOLOGNA STATUA DI COSIMO I A FIRENZE
ARTE: GIAMBOLOGNA, 100 OPERE A FIRENZE PER GRANDE MOSTRA Firenze, 17 feb. A distanza di quasi trent'anni dalla memorabile esposizione, tenuta nel 1978 a Vienna, Londra ed Edimburgo, anche l'Italia dedica la prima grande mostra monografica al Giambologna (1529-1608), il piu' grande scultore europeo della seconda meta' del Cinquecento.
La citta' che ospita l'evento e' Firenze, dove l'artista trascorse quasi tutta la sua lunga vita operosa, come scultore di corte dei Medici e in special modo del granduca Francesco I. La sede della mostra e' il Museo Nazionale del Bargello, dove si conservano molte delle sue opere piu' famose: non solo i preziosi bronzetti delle raccolte granducali, ma anche sculture di grande formato, provenienti dalle ville e dai giardini medicei, come il celeberrimo Mercurio, gia' sulla fontana di Villa Medici a Roma; o come il gigantesco Oceano marmoreo, un tempo nel Giardino di Boboli.
La mostra dal 2 marzo al 15 giugno vedra' riunite per l'occasione (provenienti da ogni parte del mondo, da collezioni pubbliche e private) circa cento opere firmate o documentate del grande scultore.
Una sezione della mostra e' dedicata alle opere commissionate al Giambologna dal principe Francesco (poi granduca Francesco I), spesso in scala monumentale, di cui si presentano i rarissimi bozzetti in terracotta: oltre a quelli del Bargello, quelli provenienti dal Victoria and Albert Museum di Londra e dal British Museum di Londra, che mostrano l'immediatezza e la vivacita' della prima invenzione.
E poi ancora, il Giambologna scultore dei grandi monumenti equestri all'eroica - quelli ai granduchi Cosimo I e Ferdinando I, a Firenze - eredi della illustre tradizione rinascimentale di Donatello e Verrocchio e destinati a servire da modello ai monarchi di tutta Europa, attraverso la diffusione dei bronzetti che in scala ridotta ne traducevano l'invenzione.
Di questi ugualmente la mostra presenta una selezione di pezzi di straordinario fascino e di grande qualita', provenienti da collezioni principesche italiane e straniere. Infine, la Loggia del Bargello e' dedicata al Giambologna creatore di giardini: con le straordinarie invenzioni di fontane, popolate da uccelli di bronzo, da putti pescatori o abitate da bizzarri dragoni, come quello che nuota a pelo d'acqua sullo specchio d'una vasca, cavalcato da Morgante, il nano della corte medicea. Per non dire della creatura piu' strabiliante e sorprendente del genio dell'artista: il ciclopico Appennino, che solleva la crosta terreste nel parco di Pratolino, rievocato in mostra dal grande bozzetto in creta che documenta la prima idea dell'invenzione giambolognesca.
La mostra e il catalogo, a cui hanno collaborato molti noti specialisti di Giambologna, italiani e stranieri, sono a cura di Beatrice Paolozzi Strozzi, direttore del Bargello, e di Dimitrios Zikos. Il progetto di allestimento e' di Giancarlo Lombardi e Maria Cristina Valenti, realizzato da Opera Laboratori Fiorentini.
Il catalogo, edito da Giunti Editore, e riccamente illustrato con immagini fotografiche realizzate per l'occasione, presenta nella parte saggistica e nelle schede delle opere, i risultati delle ricerche piu' aggiornate e molte novita' sull'artista, anche a carattere documentario.
In appendice, e' compreso un itinerario delle opere giambolognesche della citta', a cura di Tommaso Mozzati. Alla chiusura della rassegna fiorentina (il 15 giugno), la mostra verra' allestita, in edizione ridotta, al Kunsthistorisches Museum di Vienna, partner dell'iniziativa.
L'importanza di questa mostra voluta diretta e coordinata da Beatrice Paolozzi Strozzi consiste, prima di tutto, ha affermato il soprintendente Antonio Paolucci, ''nel rendere vivida testimonianza al momento apicale nella storia della civilta' fiorentina''.
''Mai la Firenze e' stata ammirata e imitata come negli anni compresi fra la seconda meta' del XVI e i primi decenni del XVII. Mai lo stile fiorentino e' stato, come allora, lingua dominate e condivisa nelle e'lite culturali d'Europa. Il Museo Nazionale del Bargello si e' assunto il compito nel marzo del 2006 - ha detto ancora Paolucci - di rendere splendidamente visibile questa congiuntura storica meravigliosa'
Douai 1529 - Firenze 1608
Artista fiammingo, è uno dei migliori scultori manieristi, creatore di un suo personale stile fatto di un formalismo elegante e ricercato e di figure in raffinato equilibrio dinamico. Studiò ad Anversa nella bottega di Jean Dubroeuq. Dal 1555 al 1557 fu a Roma. Si stabilì quindi a Firenze sotto la protezione di Francesco dei Medici. Partecipò al concorso per la fontana monumentale di Piazza della Signoria ma gli venne preferito, solo per la maggior esperienza nell'esecuzione pratica, il fiorentino Bartolomeo Ammannati. Realizzò quindi a Bologna, per conto di Papa Pio IV, forse sulla base del suo progetto scartato a Firenze, la Fontana di Nettuno (1563-66). Modellò numerosi nudi celebri, come la Venere della Fontana nella Villa della Petraia, la Fontana dell'Oceano (1575) e la Venere della Grotticella nei Giardini di Boboli, il Mercurio dei Medici (Museo del Bargello) e il gruppo del Ratto delle Sabine (1574-82) nella Loggia dei Lanzi. Eccelse anche nella decorazione dei giardini: è sufficiente ricordare la gigantesca statua dell'Appennino nel parco di Pratolino. La sua statua equestre di Cosimo I, tutt'oggi in Piazza Signoria, resta come esempio del manierismo più sobrio ed equilibrato. Riposa nella cappella funeraria dei fiammimghi, da lui stesso decorata, dietro il coro della Santissima Annunziata.