Roma, 17 mar. (Adnkronos Cultura) - Le Scuderie del Quirinale riuniscono, per la prima volta, quasi tutte le opere di Antonello Da Messina, uno dei più grandi artisti del ‘400 e di tutta la storia dell’arte, in un evento unico e, probabilmente, irripetibile, frutto di un lungo lavoro durato 5 anni. “Si tratta della mostra più completa mai allestita - ha dichiarato all’Adnkronos Cultura Gianni Borgna, assessore alle Politiche culturali del comune di Roma - mai organizzate presso le Scuderie del Quirinale, che pure offrono sempre mostre di altissima qualità. Un evento eccezionale che giunge contemporaneamente alla mostra dedicata a Modigliani presso il Complesso del Vittoriano, a dimostrazione di come Roma stia vivendo un momento di grande vitalità dal punto di vista artistico e culturale”. I capolavori di Antonello Da Messina, giunti a Roma da tutto il mondo, potranno essere ammirati da domani al 25 giugno, da domenica a giovedì dalle ore 10 alle 20, venerdì e sabato dalle 10 alle 22,30.
Il percorso espositivo dedicato ad Antonio De Antonio, a tutti noto come Antonello Da Messina, pittore siciliano, vissuto, secondo il Vasari, appena 49 anni (1431-1479 circa), si apre sul “San Girolamo nello studio”, opera di alta qualità luminosa, minuzia descrittiva ed efficacia rappresentativa nel rendere l’intimità di un mondo, per proseguire attraverso una selezione di rara e stupefacente bellezza dei capolavori non solo del Da Messina o a lui attribuiti, ma anche dei suoi seguaci e degli artisti coevi in un continuo gioco di rimandi e confronti destinati a deliziare gli occhi dei visitatori.
Ecco, dunque, la “Virgo advocata” affiancata dalle varie edizioni della “Vergine leggente” e alla “Madonna con bambino”, splendidi ritratti femminili che si rispecchiano in “Ritratto d’uomo”, quello di Antonello Da Messina e quello “con copricapo azzurro” di Jan Van Eyck. Ecco i recto verso che mostrano contemporaneamente la perfezione, da una parte, e l’intensità dall’altra, come nel piccolo olio su tavola con l’”Ecce Homo” e il “San Girolamo penitente”, e le tavole dedicate ancora al San Girolamo che mettono a confronto l’arte pittorica e l’immaginazione di Antonello Da Messina e Antonello De Saliba. Il grande olio su tavola trasportata su tela e l’”
Annunciazione” e la celebre “Annunciata”, avvolta da quell’eterno azzurro del velo, concludono il percorso al primo piano.
Al piano superiore, un’intensa e straziante serie di crocifissi che si stagliano su cieli azzurri e paesaggi descritti nei minimi particolari affondando la base della croce nella terra, tra i peschi e le rocce, firmati da Giovanni Bellini e Antonello Da Messina. A questi seguono i ritratti dell’Ecce Homo, indagato e scrutato nell’espressione del volto carico di pietà e di umiltà nel dolore del Da Messina, di Petrus Christi, di Bartolomeo Montagna; volti ai quali seguono quelli dei sereni e mortali ritratti tra cui quello “del giovane biondo” di Bellini e “del giovane uomo” di Antonello Da Messina. L’uomo, quindi, indagato nella sua dimensione spirituale e terrena, in un confronto che ritorna nella sezione dedicata alle Madonne avvolte da colori e tessuti preziosi e alle rappresentazioni del San Sebastiano.
La “mostra impossibile”, così definita per la rarità e la preziosità delle opere di cui i principali musei di tutto il mondo si sono dovuti privare, ha fornito non solo l’occasione per uno studio sulla tecnica del pittore siciliano, ma anche la rara opportunità di far vivere in maniera diretta quella sua miracolosa capacità di restituire l’emozione di un momento e la trasfigurazione lirica della sostanza più intima dell’uomo attraverso una qualità pittorica, della luce e del colore eccezionale