27/11/2008 Nicolas Schöffer
Nato il 6 settembre 1912 in Kalocsa (Ungheria), ha vissuto a Parigi dal 1936, divenne francese nel 1948 e morì nel suo atelier di Montmartre, Villa des Arts,...»
16/06/2008 Nino Costa entrò presto in rotta con la famiglia, che era di tradizione rigidamente cattolica e filopapale, e che non poteva accettare né la sua volontà di fare...»
EL LISSITSKY STUDIO PER UN FOGLIO DI UN LIBRO "De deux Quadrants" 1920,
tempera su cartone
25,6cm x 20,2cm,
Museum of Modern Art, New York.
Costruttivismo
RICHARD PAUL LOHSE"PROGRESSIONE RITMICA" 1952 - 1959,
olio su tela
48cm x 72cm,
collezione privata, Zurigo.
Costruttivismo
THEO VAN DOESBURG "COMPOSIZIONE IX"
1917,
olio su tela
116cm x 106cm,
Gemeentemuseum, La Haye.
Costruttivismo
MOHOLY NAGY
Nello stesso periodo Casimir Malevitch inventa il "suprematismo", semplificando ancor più questo movimento e riducendolo, alla rappresentazione di elementi base della geometria come il quadrato ed il cerchio
. "La mia culla l'ha dondolata la macchina a vapore. Che nel frattempo si è dissolta in una lontananza da ittiosauro. Le macchine smettono i grassi ventri pieni di budella. Sono già vivi i crani compressi delle dinamo con il loro cervello elettrico. La materia e lo spirito vengono tradotti in manovelle e messi in funzione. La gravitazione e l'inerzia sono superate...." (El Lisitskij)
La severità e la rigidezza delle forme orizzontali e verticali, vengono "dinamicizzate" da Van Doesburg con delle linee diagonali. Negli anni trenta Frank Kapka dona un nuovo impulso al costruttivismo: l'opera d'arte che rappresenta una realizzazione astratta deve avere degli elementi immaginari, una costruzione architettonica. I pittori del costruttivismo dal debutto del movimento in Russia, fino ai pittori Americani del dopo Guerra, quali: Ad Reinhardt, Bernett Newman, Kenneth Noland, Antonio Calderara e Al Held, riprendono e sviluppano il tema base, non ostacolando mai quelli che sono i concetti elementari di questo movimento. Anche in Europa l'importante pittore e teorico Moholy-Nagy rientra nei principi del movimento, diventando poi precursore dell'arte cinetica. Le opere sono svuotate di contenuto oggettivo e tanto più di espressione soggettiva. E' determinante la composizione e la relazione tra forme e tecnica. L'artista si limita anche ai colori primari, adattando a volte volontariamente una rappresentazione che rasenta l'impersonale. Altri pittori importanti in questo movimento Olle Baertling, El Lissitsky e Theo van Doesburg.
Influssi futuristi e cubisti nella prima corrente inglese ad indirizzo astratto
In Inghilterra, nel 1913, prende vita un movimento culturale che si definisce Vorticismo e che appunto nella raffigurazione di forme a vortice vuol esprimere il concetto di energia e di forza inserendo nella pittura movimento e dinamismo. E' una corrente stilistica che avrà breve durata (1913-1915), ma che riveste una certa importanza per essere la prima espressione di un astrattismo inglese che si sviluppa parallelamente alle prime manifestazioni non figurative in tutta Europa, sotto la spinta delle opere rivoluzionarie di Picabia e soprattutto
Il Futurismo è un fenomeno culturale di matrice prettamente italiana, che coinvolge tutta la cultura dell'epoca e la caratterizza in modo molto profondo, perciò si parla del Futurismo italiano (1909, primo manifesto politico) come della manifestazione più tipica di questo movimento. Teorico del movimento, egli stesso artista e poeta, è Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944), personaggio visionario e provocatorio, con sfumature anarcoidi, che tuttavia verso la fine della sua vita verrà coinvolto ed assimilato dal regime, che cerca anche con questo mezzo di svuotare di significato le rivoluzionarie premesse futuriste.
Abbreviazione di Staatliches Bauhaus. L'istituto d'arte e mestieri Bauhaus fondato a Weimar dall'architetto Walter Gropius nel 1919 e nel decennio successivo diventato il centro del design in Germania. Riprendendo alcuni temi del socialismo, la filosofia del Bauhaus voleva portare arte e design nell'ambito della vita quotidiana. Gropius considerava artisti e architetti come artigiani e sosteneva che le loro creazioni dovessero essere pratiche e abbordabili.