Corcos Vittorio
VITTORIO CORCOS CASTIGLIONCELLO 1910
olio su tela, cm 72x133
Siglato e datato in basso a destra:V. C. Castiglioncello 1910
E. Fernandez Affricano, Livorno
Già dal 1890 Corcos si era imposto all'attenzione della critica in qualità di pittore di marine, quando Fonseca parla di lui nei termini di "delicatissimo artista ch'ebbe fin dai suoi primi lavori una predilezione per il mare, ma sempre per un mare calmo al pari della pittura sua". In particolare l'accenno di Fonseca ad una marina ligure, Sulla spiaggia, denota la presenza anche in Corcos, alla stessa stregua che nei Gioli e nei Tommasi, di quella volontà di aggiornamento tecnico già a partire dagli anni Novanta attraverso nuovi itinerari costieri, dove rinvenire sempre più pittoreschi scenari per i propri motivi. Del resto l'ambientazione della figura femminile al cospetto della marina diventa per Corcos, così come per altri artisti toscani dediti allo studio dell'eleganza femminile, quali Arturo Faldi e Italo Nunes-Vais, una possibilità di animare la condotta essenzialmente disegnativa con una rinnovata sensibilità atmosferica. L'identità di ispirazione di quest'opera con una marina di Faldi, esposta alla Promotrice fiorentina del 1907-1908, In attesa di una visita desiderata, oltre che con una marina di Nunes-Vais ambientata in Versilia tra il 1905 e il 1910, Scrutando l'orizzonte, consente di ricostruire un tessuto di relazioni tra artisti toscani, i quali, nel corso del primo decennio del secolo, proseguono l'aggiornamento del proprio linguaggio luminoso e perciò indagano con maggiore scrupolo il panorama costiero, tanto che Corcos si trattiene sempre più di frequente sul litorale livornese, mentre Faldi e Nunes-Vais si trasferiscono sul litorale del Tirreno, il primo a Portovenere, il secondo a Forte dei Marmi.
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Corcos Vittorio
VITTORIO CORCOS MARINA (1895-1900)
olio su tela, cm 37x52
Firmato in basso a destra: V. Corcos
Collezione privata, Firenze
Affine per il taglio compositivo alle marine di Signorini a Riomaggiore, quest'opera dimostra la predilezione dell'artista per una situazione di maggior impatto emotivo rispetto all'abituale visione serena del mar Tirreno, tipica di opere quali Lettura sul mare (1910) e La Coccolì (1915). L'artista infatti si concentra nella resa di una marina avanti la burrasca di cui esalta la cupezza dell'impressione, oscurando il tono della vegetazione in primo piano, smorzando la tonalità della distesa marina e offuscando la trasparenza del cielo con un crescendo incalzante di tinte grigie. La resa di questi effetti collocano Corcos nell'ambito della schiera di artisti toscani che, nel tentativo di restituire l'emozione ricevuta, contribuiscono all'evoluzione della marina nei termini di paesaggio stato-d'animo, cui si accompagna una costante osservazione del vero che impegna l'artista sul piano della resa della tinta locale e del caratteristico profilo della marina.
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