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FOTO PRESENTI 10 |
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Tommasi Ludovico
LUDOVICO TOMMASI SUORE AL MARE
(1915-1920)
olio su tela, cm 38x44
Firmato e datato in basso a destra:L. Tommasi
Galleria d'arte Parronchi, Firenze
Il soggetto della monaca in riva al mare, trattato in precedenza da Odoardo Borrani, sempre nell'ambito di composizioni di inflessione lirica, se non addirittura simbolista, costituisce un motivo di ispirazione anche per alcuni pittori postmacchiaioli, se si pensa al commento di Sem Benelli alla Biennale veneziana del 1901, quando si dilunga sulla "poesia mite" ispirata dal Tirreno agli artisti toscani, con particolare riferimento alla "spiaggia toscana" di Francesco Gioli, "lungo la quale van le monache e le ragazze dell'ospizio marino" (Benelli 1901, p. 141). Del resto la frequentazione tra i Gioli e i Tommasi, favorita dalla condivisione di lunghi soggiorni nella campagna di Fauglia, giustifica certa affinità di ispirazione. La resa dei riflessi luminosi della spiaggia tirrenica è qui risolta mediante la modulazione di due sole tinte, a tratti interrotta da contrasti cromatici, secondo l'impronta del paesaggio di cui parla Tarchiani a proposito di alcuni dipinti di Ludovico, dove "le cose vivevano una loro vita interiore, e le nuvole e il cielo, le piante e la terra, innalzavano l'eterno canto infinito"(Tarchiani 1904, p. 263).Nel 1886 espone alla promotrice fiorentina alcuni studi dal vero.ottenendo un verotrionfo alla prima biennale di Venezia, e da allora gli si aprirono tutte le strade per le maggiori esposizioni Italiane ed estere.Espose infatti oltre che alla biennale a Buenos-Ayres, a Saint Louis, a Monaco , a Lipsia ed a Barcellona, raccogliendo ovunque consensi e premi
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Tommasi Ludovico
RAGAZZE SOTTO GLI ULIVI
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Tommasi Ludovico
ULIVETA CON BAMBINI 1897
31x44 Realizzato due anni dopo la morte di Silvestre Lega, costituisce un altro capitolo fondamentale della riflessione sull'attività del maestro, nell'evidente suggestione della poetica campestre di quest'ultimo, tipica di opere quali Sul sagrato (Matteucci 1987, II, n. 828). La tematica dell'idillio campestre sviluppata dall'artista con assiduita a partire da questa data fino all'episodio culminante di Campagna autunnale con buoi e figure del 1910, attesta una inclinazione di serena contemplazione al cospetto della vita rustica, secondo quelle coordinate culturali che a partire dagli anni Ottanta vengono esplicitate sulle pagine delle più significative riviste livornesi, quali la "La Torre di Babele", dove compare nel 1895 un articolo di Augusto Liverani intitolato La vita campestre, volto alla interpretazione di tale tematica nei termini di ima concezione mutuata dalla tradizione letteraria che da Grazio giunge imo a Parini e Carducci, attraverso i capitoli fondamentali di Dante e Manzoni, secondo il seguente assunto: "La natura che spiega tutta quanta la maestà del suo essere agli occhi dell'uomo, ora turbata, ora giuliva, la semplicità delle cure, la lontananza dei comuni dissidii ci riconfortano, e ci fanno godere la vita nella sua placida serenità. La campagna è la quiete dopo la fatica, spesso il rimedio dei mali corporei, l'ispirazione dell'artista e del poeta" (Liverani 1895, p. 154).
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Tommasi Ludovico
LUDOVICO TOMMASI LA SPIAGGIA VERSO VIAREGGIO
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Tommasi Ludovico
GUARDIANELLA DI OCHE
1892 17,2x26,5 Il criterio del ribaltamento m primo piano degli elementi narrativi più umili, coincide con l'impostazione anticonvenzionale del quadro di genere, adottata in termini sistematici da Silvestre Lega e dai tré Tommasi pressappoco all'unisono a partire dagli anni Ottanta. L'analogia di intenti con alcuni dipinti di Adolfo Tommasi, tra cui I paperi. In aprile. Verso il tramonto e II fischio del vapore, non esclude in Lodovico una ulteriore elaborazione del motivo in direzione di un ribaltamento dei criteri compositivi tradizionali. La consonanza tematica con il dipinto di Lega Donna sull'aia (Matteucci, 1987, II, n. 227), e con quello di Angiolo Tommasi dedicato allo stesso motivo (Sull'aia) consente di individuare i termini della poetica campestre di Lodovico, coinvolto aneli'egli a questa fase nella pratica dello studio dal vero di carattere locale, ma intenzionato a una riduzione dell'impianto narrativo. Il distanziamento tra gli animali domestici in primo piano e la figura umana sul fondo, oltre ad attuare un rivolgimento dell'impaginazione tradizionale degli elementi compositivi, suggerisce una profondità prospettica funzionale alla restituzione di una corretta successione dei piani visivi e, al contempo, attesta una personale concezione paesaggistica di suggestiva indefinitezza, quale viene colta più tardi da Anna Franchi: -"la sua arte era chiara, sincera, direi ingenua, senza furberie, piena di sole, ed anche di malinconia, ma si capiva già che cercava qualche cosa che non era il Lega, che non era Adolfo Tommasi, che non era Angiolino, ma che era Lodovico Tommasi" (Franchi 1935, p42
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Tommasi Ludovico
LUDOVICO TOMMASI BAMBINO TRA IL GRANO
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Tommasi Ludovico
LUDOVICO TOMMASI CONTROLUCE SULL'ARNO
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Tommasi Ludovico
GIUOCHI DI BIMBI
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Tommasi Ludovico
LUDOVICO TOMMASI ANTIGNANO
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Tommasi Ludovico
LUDOVICO TOMMASI VIAREGGIO AI PRIMI DEL NOVECENTO,
1915-1920 ca.
Olio su tavola cm. 69 x 84.
Firmato in basso a destra
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Annoverato nel gruppo dei cosiddetti "impressionisti livornesi", partecipe dei dibattiti artistici che in quel tempo si tenevano alla trattoria del Voi fumo, Lodovico mostra in questo dipinto come il legame con il Lega, nato a partire dal soggiorno di questi a Bellariva, sia vissuto in maniera dialettica da parte del discepolo. Pur aderendo ancora al motivo dello studio dal vero quanto alla concezione compositiva della narrazione, la donna seduta sul carro, l'uso di colori "innaturali" accordati secondo accensioni e contrappunti cromatici di forte impatto visivo,- l'originalità della tavolozza in cui predominano le- variazioni tonali dei gialli, fanno di Lodovico il più aperto- dei tré Tommasi alle istanze pittoriche delle nuove avanguardie toscane. Partecipe di questo clima di forte sperimentalismo, Lodovico restituisce un'immagine femminile di carattere intimista; la mancanza di descrizione fìsiognomica della figura che volge le spalle allo spettatore, con la testa reclinata verso il fondo del carro su cui è seduta, isola il personaggio in un'aurea meditativa, cui è possibile accostare alcune opere che Lega eseguì durante il periodo di Bellariva, quale per esempio Sulle colline di Fiesole (Matteueci 1987, II, n. 238), in cui ritoma il motivo della figura femminile tracciata per silhouette e voltata di spalle. (E.L.)
( fotografie 11 )
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