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Gigiotti Zanini nasce nel 1893 a Vigo di Fassa e, dopo
aver frequentato il ginnasio a Trento, nel 1911 si trasferisce a Firenze. Qui
studia per alcuni mesi all'Accademia di belle arti ed entra in contatto con
l'ambiente futurista della rivista "Lacerba". Dopo la I guerra mondiale si
stabilisce a Milano, dove approfondisce da autodidatta i suoi studi di pittura
e, soprattutto, inizia a occuparsi di architettura, la sua più forte vocazione.
Collabora con Giovanni Muzio, entrando a far parte di quel gruppo di architetti
impegnati negli anni tra le due guerre nella ricerca di un profondo rinnovamento
stilistico. Se è comune tra questi l'intenzione di opporsi all'eclettismo e al
decorativismo imperanti, le soluzioni proposte sono diverse e vanno dal
neoclassicismo di Muzio alla solennità di Pier Giulio Magistretti, fino ad
arrivare a soluzioni pre-razionaliste. Zanini realizza vari interventi in città,
come il grande palazzo d'abitazione di piazza Duse, caratterizzati da una
solennità non enfatizzata e da un senso di distaccata atemporalità. Simili
caratteristiche sono presenti anche nella produzione pittorica di questi anni,
in cui Zanini si avvicina al Novecento esponendo in numerose mostre collettive.
Le sue meditazioni sul tema del paesaggio, organizzato prospetticamente e con un
grande senso dell'equilibrio, sono ricche di suggestioni metafisiche. Lo sguardo
stupito e naïf del pittore si rivolge a un mondo comune e quotidiano e ai
personaggi che lo popolano, in composizioni che, come Valle d'Adige del 1928-29,
ordinata e immobile, esprimono tutto il loro incanto anche grazie alla
brillantezza dei colori. Dopo la guerra Zanini riprende l'attività espositiva e
si dedica sempre più alla pittura, sua esclusiva attività dagli anni '50. Vive
tra Milano, Venezia e il lago di Garda, dove si spegne nel 1962 nel paese di
Gargnano.
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