|
|
FOTO PRESENTI 4 |
|
Dudreville Leonardo 1885 - 1975
DRUDEVILLE LEONARDO L'AUTUNNO, 1913
Un movimentato groviglio di linee curve, rette e sezioni circolari insieme ai pochi elementi figurativi riconoscibili, case e foglie, creano una singolare compenetrazione di mondo agreste e paesaggio urbano. L'elemento delle foglie autunnali viene risolto in forme geometriche ovali e sferiche che tendono all'astrazione. In questa fase della sua produzione, l'apice delle esperienze futuriste, l'artista si allontana dal dato naturale e visivo alla ricerca di un'astrazione ricca di spiritualismo. Con essa Dudreville vuole esprimere "l'istintivo bisogno dell'uomo a salire e a perfezionarsi, a portare il proprio io in sfere più elevate e migliori", come sostiene l'artista stesso.
L'opera, di piccole dimensioni, è preparatoria per il dipinto Autunno, realizzato nello stesso anno e facente parte delle quattro tele dedicate alle stagioni. Rispetto al dipinto, lo studio qui riprodotto presenta la stessa composizione risolta però con cromatismo meno intenso. In essa infatti la gamma di colori adottata tende sì a creare contrasti, come ad esempio negli accostamenti di rosso e di viola, ma con un'intensità non molto accentuata e per nulla stridente.
|
Dudreville Leonardo 1885 - 1975
DRUDEVILLE LEONARDO VEDOVE DI GUERRA 1916-7
Durante la I guerra mondiale Dudreville vive un momento di profonda crisi, dalla quale uscirà con una "conversione al vero", in grado di avvicinarlo al clima novecentista. L'opera, realizzata in pieno conflitto, si colloca in questa fase di maturazione. L'artista ha ormai abbandonato la produzione astratto-futurista e si sta dirigendo verso un nuovo realismo di sottile denuncia morale: la follia della guerra ha provocato atroci conseguenze e un dolore insanabile, come quello delle Vedove di guerra, appunto.
La figura della donna che cuce e quella della bambina, che ripete il gesto materno, sono disposte in una semplice abitazione di cui scorgiamo pochi particolari: un davanzale, alcune piante e l'orologio a pendolo sulla parete. L'attenzione dell'artista si concentra sulla figura della vedova che ha aspettato invano, alla finestra, il ritorno del coniuge. Il volto scarno e segnato dal dolore è contornato da una linea nera e incisiva. Lo sguardo basso, rivolto al filo e alla stoffa, nasconde tristi pensieri, custoditi nel segreto. L'assoluta mancanza di comunicazione tra madre e figlia aumenta inoltre il senso di angoscia che pervade l'ambiente silenzioso e lugubre.
L. Dudreville, Vedove di guerra, 1916-17
Tempera su carta riportata su tela, 38 × 39 cm
|
Dudreville Leonardo 1885 - 1975
DRUDEVILLE LEONARDO GIACOMINO, 1919
Olio su cartone, 19 x 23 cmIl ritratto del piccolo Giacomino è realizzato nell'epoca in cui avviene quella "conversione al vero" vissuta dall'artista non solo nel senso di un nuovo stile pittorico, ma anche come quell'amore per la verità che influenzerà notevolmente anche le sue scelte di vita.
In Giacomino è presente ancora una certa vivacità cromatica che richiama il precedente contatto con l'ambiente futurista e il gruppo Nuove tendenze fondato nel 1914. Non c'è però volontà di sintesi o astrazione, poiché il volto del bambino è tridimensionale e plasticamente costruito, mentre il disegno definisce nettamente i contorni della figura. Il taglio compositivo piuttosto singolare dovuto a una visone ravvicinata del soggetto, quasi fosse una foto scattata a pochi centimetri di distanza, sembra riflettere la volontà di soffermarsi sui singoli dettagli della scena. Non ci sono strutture architettoniche che contengono il soggetto, come verrà teorizzato qualche anno più tardi dalla Sarfatti, ma in questa fase, che precede il periodo novecentista, l'artista sembra più interessato a trasferire quella serafica serenità che assume l'espressione del fanciullo dormiente. Colpiscono le grandi labbra rossastre, unica tinta antinaturalistica e segno evidente di una fase di transizione nello stile di Dudreville, che ben presto si avvicinerà a una resa sempre più mimetica e dettagliata della realtà.
|
Dudreville Leonardo 1885 - 1975
DUDREVILLE LEONARDO LA GRAN VALLE,
. Dudreville, 1920
Olio su tavola, 33 × 49 cm
|
|
|
|
Leonardo Dudreville nasce a Venezia nel 1885, da una famiglia di origini francesi. Interrotti gli studi classici frequenta nel 1902 l'Accademia di Brera di Milano, dove entra in contatto con l'ambiente divisionista lombardo. Stringe amicizia con Anselmo Bucci con cui, tra il 1906 e il 1907, si reca a Parigi. Rientrato in Italia si accosta dai primi anni '10 all'avanguardia futurista. Pur non aderendo al movimento, si interessa al concetto di ritmo e al suo rapporto con il colore, fondando, nel 1912, il gruppo Nuove Tendenze. La parentesi della guerra, cui Dudreville non partecipa in quanto riformato, rappresenta un momento di crisi, che porta la sua arte a una svolta decisiva. Abbandonate le esperienze astratte precedenti, si dedica a una pittura sempre più obiettiva e mimetica, definita dallo stesso artista con il termine di "realismo". Questo ritorno alla realtà e alla natura lo avvicina agli esponenti del futuro gruppo del Novecento, di cui Dudreville è nel 1922 uno dei fondatori. Lontano dalla volontà sarfattiana di fare del movimento la traduzione artistica degli ideali fascisti, se ne distacca nel 1924, pur rimanendo sempre vicino alle istanze di nobilitazione del reale condivise dal gruppo. Nei primi anni '40 si ritira con la famiglia a Ghiffa dove muore, novantenne, nel 1975.
Mercato
Il mercato di Dudreville è nazionale e prevede vertici fino a 35.000-40.000 euro., superabili dalle più importanti opere futuriste di circa il doppio delle migliori opere " Novecento". Scene di genere,paesaggi e nature morte del tardo periodo in piccole dimensioni si quotano da 3000 a 6000 euro.Disegni , acquarelli di buona levatura degli anni 20-30 possono raggiungere i 1500 euro.
|