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FOTO PRESENTI 8 |
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Firenze: la reggia rivelata
PANDOLFO RESCHI, FACCIATA DI PALAZZO PITTI
Firenze, Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi
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Firenze: la reggia rivelata
BENVENUTO CELLINI, GANIMEDE
Firenze, Museo Nazionale del Bargello
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Firenze: la reggia rivelata
BACCIO BANDINELLI, BACCO
Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina
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Firenze: la reggia rivelata
STOLDO LORENZI, NETTUNO
Lorenzi Stoldo
Fontana di Nettuno
Marmi e pietra.
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Firenze: la reggia rivelata
GIAMBOLOGNA, SATIRO, PARTICOLARE DELLA FONTANA DI VENERE, 1573 CIRCA
Firenze, palazzo Pitti, giardino di Boboli, grotta del Buontalenti
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Firenze: la reggia rivelata
FLORA - (COPIA ROMANA DI UN OPERA DEL II SECOLO AC)
Firenze - Giardino dei Boboli
Restaurata ed integrata in larga parte da Giovanni Caccini nel 1599
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Firenze: la reggia rivelata
L ARRINGATORE - (METà DEL II SECOLO A.C- INIZIO I SECOLO A.C.)
Firenze, Museo Archeologico Nazionale
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Firenze: la reggia rivelata
GIAMBOLOGNA, VENERE 1573 CIRCA
Firenze, palazzo Pitti, giardino di Boboli, grotta del Buontalenti
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Firenze - E’ stata definita "mostra" ma è qualcosa di diverso: è una reggia, Palazzo Pitti, che si presenta, ancora una volta, al pubblico dei visitatori arricchita da sculture antiche e moderne che un tempo l’adornavano ma che, per vicissitudini varie, sono state disperse, e oggi sono custodite in altri musei. E’ questo il senso de "La reggia rivelata" che fino al 31 maggio 2004 Firenze offre al turismo culturale: un viaggio in un edificio che ha ospitato nei secoli, dal XVI al XIX, ben tre dinastie regnanti, i Medici, i Lorena e i Savoia, per il breve periodo in cui la città fu capitale d'Italia (1865-1870).
Nel XVI secolo nessuno nel mondo occidentale aveva una reggia del genere - sostiene il soprintendente al Polo museale fiorentino Antonio Paolucci - neppure il Papa o il Sacro Romano Imperatore. Per questo possiamo dire che Palazzo Pitti è stato il prototipo di dimora regale a cui si sono ispirati nei secoli successivi i progettisti delle regge di mezza Europa, da Versailles, a Madrid, da Vienna a San Pietroburgo.
E’ un simbolo del potere Palazzo Pitti, che incombe dall’alto, con l’immensa rocciosa facciata che si protende in avanti mediante due corpi, i rondò e che tra la Galleria Palatina, il Museo degli Argenti, o la Galleria Nazionale d’arte moderna, conserva straordinari e sublimi capolavori di Raffaello, Tiziano, Tintoretto, Canova. E’ un magnifico universo che ora è stato arricchito con parte di quella statuaria che i Medici, attenti collezionisti, avevano raccolto nel Palazzo e nel Giardino di Boboli.
E’ una straordinaria sequenza di opere di epoca classica come l'Arringatore, o di epoca moderna come il Nettuno di Stoldo Lorenzi, eseguito per l'omonima fontana del Giardino di Boboli, che il visitatore ammira da una distanza inconsuetamente ravvicinata. Sono più di cento le statue che formano l'ideale itinerario. Sono state tutte restaurate grazie al finanziamento dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Per l'occasione è stata riaperta al pubblico, dopo un intervento davvero impegnativo, la magica Grotta Grande progettata da Bernardo Buontalenti, situata nel Giardino di Boboli, espressione del gusto manierista di ricreare la natura in modo artificiale. La Grotta, composta da tre ambienti in cui sono stati ripristinati gli originali giochi d'acqua, ospita la Venere del Giambologna, una delle prove più alte dello scultore fiammingo, mentre i Prigioni di Michelangelo da tempo sono stati sostituiti con delle copie.
Insomma questa è l’occasione per riscoprire il rapporto fondamentale tra le sculture antiche, rinascimentali e barocche che animavano le sale del Palazzo e le decorazioni parietali che le arricchiscono. Tra l’altro gli affreschi di Pietro da Cortona e di Ciro Ferri nelle Sale dei Pianeti della Galleria Palatina, che rappresentano l'episodio pittorico più importante di Palazzo Pitti, sono stati interamente recuperati. E sono esposti i disegni preparatori di questo ciclo decorativo che suscitò entusiastico stupore per la sua modernità.
Una sezione dell’esposizione è dedicata all'architettura del Palazzo e alla disposizione del Giardino di Boboli, al loro rapporto urbanistico con la città. Le indagini, condotte dal professor Amelio Fara hanno restituito il tracciato planimetrico delle fortificazioni: con strumentazioni georadar e laser scanner sono state rimesse in luce le gallerie presenti nel Giardino di Boboli, è stato rilevato il fronte bastionato del Forte di Belvedere, che confina con il giardino stesso, ed è stata analizzata la struttura architettonica della Grotta Grande del Buontalenti.
La mostra è stata curata dai professori Detlef Heikamp e Marcello Fara ed è stata promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino, da Firenze Musei e dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Notizie utili: Palazzo Pitti. La reggia rivelata, dal 7 dicembre al 31 maggio 2004. Ingresso 8,50 euro. Chiuso tutti i lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio. Orario. dalle 8,15 alle 18,50. Informazioni e prenotazioni 055 26543421. Catalogo Giunti editore.
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