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FOTO PRESENTI 15 |
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Moi!
MONDRIAN,PIET AUTORITRATTO,
1918
L'Aja, Gemeentemuseum
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Moi!
SCHIELE EGON EROS
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Moi!
ROCKWELL, NORMAN TRIPLO AUTORITRATTO1960
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Moi!
SCHJERFBECK HELENA AUTORITRATTO
1884 – 1885, olio su tela
Atheneum Art Museum, Finnish National Gallery, Finlandia
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SCHIFANO MARIO AUTORITRATTO
Schifano
1970, olio su fotografia riportato su tavola
collezione privata, Milano
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POPOVIC MICA AUTORITRATTO CON MASCHERA
1947, olio su tela
Museo di Arte Contemporanea, Belgrado, Serbia
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MORENI MATTIA
Moreni
Autoritratto
1993, pigmenti su tela
collezione Paolo Bonomo, Torino
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Moi!
GIORGIO DE CHIRICO AUTORITRATTO A MEZZO BUSTO
1938-1939, olio su tela
collezione Raimondo Rezzonico, Locarno, Svizzera
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Moi!
BOGART BRAM AUTORITRATTO ALLA TAVOLOZZA
1949-1950, pittura ad olio
collezione Abraham van den Boogaart, Belgio
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LIGABUE ANTONIO AUTORITRATTO
1955, olio su tela
collezione Raimondo Rezzonico, Locarno, Svizzera
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Moi!
MAGRITTE RENé “ IL DONATORE FELICE "
1966, olio su tela
Museo di Ixelles, Bruxelles, Belgio
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MONTGOMERY FLAGG JAMES I WANT YOU FOR U.S. ARMY
1917, tografia a colori su carta
Smithsonian American art Museum Don de Berry et Melissa Vilkin, Washington, Stati Uniti
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Moi!
BELMER HANS AUTORITRATTO
1940, disegno a matita
collezione privata, Parigi, Francia
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Moi!
LéGER FERNAND AUTORITRATTO
acquerello su carta di riso
collezione Raimondo Rezzonico, Locarno, Svizzera
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Moi!
HARING KEITH AUTORITRATTO
1989, alluminio dipinto
The Estate of Keith Haring, New York, Stati Uniti
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: si tratta di un'originale carrellata di autoritratti di artisti che hanno lasciato traccia, attraverso la propria immagine, delle problematiche che legano la storia con la sociologia, le indagini psicanalitiche con le inquietudini e gli interrogativi che hanno attraversato il secolo.
Il curatore della mostra Pascal Bonafoux, sin dalla fortunata prima sede espositiva a Parigi, la scorsa primavera, ha concepito un percorso senza rigidita' classificatorie, cercando di allestire un itinerario di studio ricco di interrogativi. Gli autoritratti sono osservati dall'esterno e indagati nella loro genesi, al fine di rilevarne la somiglianza o meno, l'apposizione della "maschera" e il variare dell'espressione, il segno della storia, oppure l'uso della metamorfosi. Il percorso espositivo si sviluppa lungo le dodici sale del complesso vasariano e l'allestimento, come un duplice nastro, quasi un doppio "filo d'Arianna", conduce il visitatore e l'artista stesso, che si mostra e nel contempo osserva, in un gioco delle parti infinite. L'autoritratto e' di casa a Firenze, la citta' dove ha avuto origine la collezione dei ritratti d'artista: il cardinal Leopoldo de' Medici, infatti, dal 1664 decise di dedicarsi a un ramo completamente inedito del collezionismo, indirizzando i suoi agenti a comprare quadri con le immagini autografe dei maestri piu' rinomati. Nel 1675 il cardinale mori', ma la consuetudine collezionistica continuo' nel tempo e dura ancora oggi, poiche' da un certo momento in poi non c'e' stato artista di qualche notorieta' in Italia e nel mondo che non abbia considerato suo onore e privilegio finire in autoritratto nella collezione fiorentina.
Ecco, in sintesi, le ragioni storiche per cui oggi gli Uffizi posseggono una raccolta di autoritratti unica al mondo, per numero e varieta' di pezzi conservati e per la singolarita' stessa della raccolta. Cio' premesso, si capisce bene che se c'era un posto al mondo dove la mostra organizzata da Bonafoux al Luxembourg di Parigi poteva trovare la migliore ospitalita', questo era il museo fiorentino. Il prestigio, il ricordo, il riconoscimento, la vanita', ieri come oggi. Ma se ieri, ricorda Pascal Bonafoux, il comune denominatore della collezione era l'"olio su tela", oggi sono le tecniche della sperimentazione moderna, che segnano l'eterogeneita' dell'autoritratto. Osservando in un caleidoscopio ammirevole centocinquanta numeri di catalogo, percorrendo e selezionando la storia artistica del Novecento attraverso avanguardie, rivoluzioni, manifesti e globalizzazioni - da Paul Klee a De Chirico, da Picasso a Norman Rockwell, da Ensor a Severini a Warhol - Bonafoux ci fa intendere il senso e il fascino della mutazione profonda intervenuta nell'idea che l'artista ha di se stesso. Narciso si guarda allo specchio ma lo specchio e' infranto, moltiplica immagini ingannevoli, ora ironiche ora paurose. A volte l'artista teme che lo specchio non ci sia piu', che nulla meriti di essere riflesso sotto il cielo e allora l'autoritratto diventa simbolo e metafora di autonegazione, figura di esistenziale nichilismo. Sovrasta il significato della mostra la grande sagoma di Keith Haring: un'enorme silhouette che tinge di "verde speranza" un mondo ironico e ricondotto all'essenziale. Tra i prestatori, numerosi i musei stranieri e le collezioni private, oltre naturalmente a molte presenze della collezione degli Uffizi.
La mostra sarà visitabile dal 18/9/2004 al 9/1/2005 con il seguente orario: Martedi' - Domenica 8.15-18.50 Chiuso il lunedi'
intero euro 9.50 ridotto euro 4.75
Approfondimento. L'autoritratto
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