Syckert stesso ebbe a dire nel 1908 a questo proposito: «il gusto del tempo è la morte di
un pittore». In realtà lo stesso artista nei suoi scritti come nella sua attività didattica tese a dare del suo lavoro un’interpretazione ambivalente, da una parte sottolineando l’influsso
trasmessogli dalla cultura francese letteraria (Balzac) e pittorica e dall’altra sottolineando la sua dipendenza da Whistler e la preferenza di quest’ultimo per l’arte intesa come illustrazione. In realtà il realismo di S è assai poco complesso, sia nel caso di soggetti en-plein-air che di interni o figure come ad esempio ne La Hollandaise
(1906 ca,: Londra,Tate Gall.) in cuil’immagine scarna cristallizza senza compromessi un momento rivelatore della realtà bruta. Nella sua produzione figurativa tra il 1880 e il 1930, l’esperienza della pittura francese da Manet, a Degas, a Toulouse-Lautrec,a Vuillard o Bonnard, è continuamente rielaborata nello stile,nei soggetti e nella tecnica insistendo su un senso drammatico e desolato (Mamma mia Poveretta
, 1903-904: Manchester,City Art Galleries; Ritratto di Cicely Hey, 1923:Londra, coll. Richard Salmon), talvolta volto al comico e al grottesco (Chicken, 1914 ca.: coll. priv.), alla dissoluzione del soggetto (Lazarus breaks his fast: Self-Portrait, 1927 ca.: coll. priv.; Sir Thomas Beecham Conducting, 1938: New York, mma).
Figlio di un pittore e illustratore danese, Oswald Adalbert S, si stabilì in modo definitivo con la famiglia a Londra nel 1868, dove frequentò la Slade School lavorando sotto la guida
di Whistler che nel 1883 lo fornì di una lettera di presentazione per Manet e Degas avendolo incaricato di portare il suo Ritratto della madre dell’artista al salon parigino. Di questo periodo sono una serie di piccoli paesaggi e studi di figure (L’Homme à la palette: Sidney, ag), dipinti «alla prima» attraverso fluide impressioni tonali. Due anni piú tardi S scelse come sua residenza estiva Dieppe, dove incontrò J.-E. Blanche e alla fine del 1885 visitò nuovamente Degas a Parigi.
Misurandosi con i temi dei caffè-concerto dipinti secondo la sua tecnica impressiva, S ebbe però modo di approfondire e trovare una mediazione tra Whistler e l’insegnamento di Degas (The Lion Comique, 1887: coll. priv.; Red, White and Blue, 1889 ca.: coll. priv.; Bedford Music Hall, 1889 ca.: Sutton Place Foundation) che lo spingeva a rielaborare i soggetti in studio lontano dalla tirannia della natura (Little Dot Hetherington at the Bedford Music Hall, 1888-89: coll, priv.);la pennellata grassa e opaca che definisce sinteticamente gli ambienti, su cui risaltano solidi tocchi luminosi condensa l’immagine in un insieme di sensazioni psicologiche che ricostruiscono un momento della realtà come nel caso dei grumi materici ocra delle due The Sisters Lloyd (1888-89 ca.: Government Art Collection of the United Kingdom), dipinte con estrema libertà, che risaltano su uno sfondo di tonalità bruno-rossicce di una stanza riassunta nelle sue linee essenziali.
Negli anni seguenti, ormai affermatosi come pittore, S collabora a numerosi periodici tra cui «The Pall Mall», «The Cambridge Observer», «The Saturday Review »; nel 1890 apre la sua prima scuola d’arte nello studio di Chelsea «The Chelsea Life School» e dopo un periodo
difficile, ritiratosi a Dieppe (1898) torna nuovamente a Londra nel 1905. In questi anni continua a lavorare ai temi del music-hall nel suo personalissimo modo (Miss Minnie Cunningham,
1892: Londra, Tate Gall.) e ad alcuni graffianti ritratti (Aubrey Beardsley, 1894: ivi; Autoritratto, 1896 ca.:Leeds, City ag). Prima di tornare a Londra partecipa alla Biennale di Venezia (1904), licenziando numerosi ritratti della città lagunare e il nero-petrolio di Le chale Vénitien
(1903-904: coll.priv. ), oltre allo straordinario dipinto di taglio fotografico e unico nella sua produzione, I Bagnanti, Dieppe (1902: Liverpool, wag). A ridosso della prima guerra
mondiale l’artista si lancerà in una appassionata polemica contro il gusto puritano dell’Inghilterra su giornali come «The Fortnightly Review» o «Art News», continuando a mantenere rapporti con la Francia (Pissarro) e organizza insieme a Roger Fry le due mostre londinesi sul post-impressionismo del 1910 e del 1912 cercando di portare in Inghilterra
l’esperienza di Cézanne. I suoi dipinti sebbene traggano spunto spesso da fotografie (The servant of Abraham:Self-Portrait, 1929: Londra, Tate Gall.; King George V and his Racing Manager: A Conversation Piece at Aintree, 1929-30 ca.: collezioni della Regina Elisabetta; Hugh Walpole, 1929: Glasgow, ag), si fanno sempre piú antidescrittivi e la su-perficie è spesso risolta come un libero tessuto di pennellate vischiose che tendono a mescolare i toni (Girl at a Window:little Rachel, 1907: Londra, Tate Gall.), fino a far trasparire
pure ombre di colore (Summer Afternoon or What shall we do for the Rent?, 1908 ca.: Kirkcaldy, Museum