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FOTO PRESENTI 5 |
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Manet a Roma
MANET A ROMA
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Manet a Roma
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Manet a Roma
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Manet a Roma
MANET A ROMA
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Manet a Roma
MANET A ROMA
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Non ci sono i capolavori che rendono viva e suggestiva la memoria dell’artista francese, come gli scandalosi “La colazione sull’erba” e “Olympia”, entrambe custodite al Musèe d’Orsay, non c’è “Il battello”, non c’è “Un bar alle Folies Bergère”, né la struggente “La fucilazione di Massimiliano”. Ma la personalità di Manet scorre comunque nella lunga galleria di opere grafiche che accoglie il visitatore. Gli schizzi annotati nel suo grand tour italiano, dagli affreschi di Andrea del Sarto, dal Ghirlandaio come dal Beato Angelico. I disegni ad inchiostro, come “L’uscita dal bagno” del 1860, acquistata da Degas in occasione della vendita postuma delle opere di Manet nel 1884. Ancora, la copia ad acquaforte de “I piccoli cavalieri” da Velàzquez, le composizioni spagnoleggianti che valsero a Manet il primo successo di pubblico al Salon. Poi, la sezione delle marine, l’amato mare cristallino, irruento e cangiante. Tele frutto di quella antica passione di adolescente, quando a 16 anni si imbarcò sulla nave diretta a Rio de Janeiro, contrastando la volontà del padre, che aveva desiderato per lui una carriera nella pubblica amministrazione.
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