In occasione della mostra "Perugino a Firenze. Qualità e forma d’uno stile" è stato creato l'itinerario cittadino: Firenze, i luoghi del Perugino. Sono luoghi che ospitano le opere di Pietro Vannucci:
- il Cenacolo del Perugino al "Fuligno", via Faenza 40
- Galleria dell'Accademia, via Ricasoli 58-60
- Basilica della Santisima Annunziata, Piazza SS. Annunziata
- Chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, Borgo Pinti 38
- Galleria degli Uffizi, piazzale degli Uffizi
- Basilica di Santa Croce, piazza Santa Croce
- Chiesa di San Salvatore al Monte, via di San Salvatore al Monte 9
- Palazzo Pitti, piazza Pitti
- Chiesa di Santo Spirito, piaza Santo Spirito.
La mostra Perugino a Firenze. Qualità e forma d’uno stile, è promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la cura scientifica di Rosanna Caterina Proto Pisani, organizzata da Eventi Polistampa.
Espone 52 opere raccolte intorno al grande affresco del Cenacolo, che provengono dalle più importanti collezioni pubbliche e private italiane (come gli Uffizi, Palazzo Pitti, Basilica di Santa Croce, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, la Galleria Colonna, Palazzo Barberini di Roma, il Museo di Capodimonte di Napoli, la Galleria Nazionale dell’Umbria) ed estere (quali British Museum, Fitzwilliam di Cambridge, Kupferstich-Kabinett di Berlino).
La mostra resterà aperta tutti i giorni eccetto il lunedì dall’8 ottobre 2005 all’8 gennaio 2006, con ingresso gratuito e orario 10,00 -18,00.
L’ampia sala del Cenacolo del Fuligno, refettorio monumentale dell’ex-convento fiorentino delle terziarie francescane di Sant’Onofrio, detto appunto di Fuligno, è dominata nella parete di fondo dal monumentale affresco rappresentante l’Ultima cena eseguita da Pietro Perugino.
La scoperta nel 1843 della parete affrescata e l’eclatante attribuzione a Raffaello destarono tanto clamore che il Granduca Leopoldo II fu costretto a riacquistare gli ambienti del complesso che alcuni anni prima aveva ceduto a proprietari privati. Da allora il Cenacolo ha vissuto una vita autonoma e parallela rispetto al complesso, caratterizzandosi come contenitore museale: prima sede del Museo Archeologico, poi Deposito della Collezione Feroni, quindi ricovero delle opere alluvionate e infine Deposito degli affreschi staccati e delle opere dell’adiacente Conservatorio.
Il Perugino, artista perfettamente inserito nella realtà del suo tempo e impegnato nella conduzione di fiorenti botteghe a Firenze e Perugia, svolse un importante ruolo in rapporto alla tradizione toscana della pittura ad affresco e all’iconografia esclusivamente fiorentina dell’Ultima cena nei refettori conventuali, rivelandosi erede fedele dei segreti delle botteghe fiorentine ma introducendo con la sua opera suggerimenti e novità, presto ripresi dagli stessi artisti fiorentini.