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A cura di Marco Goldin e Fred Leeman
Un’occasione davvero unica per la scena italiana questa mostra che, per la prima volta in assoluto, presenta l’opera completa di uno dei più grandi artisti del XX secolo: Piet Mondrian. Attraverso una settantina di opere – che giungono a Brescia per la generosa collaborazione del Gemeentemuseum dell’Aia – viene raccontato l’intero svolgersi della sua ricerca, dagli esordi come paesaggista, fino alle figure geometriche con strisce nere che intersecano piani bianchi, linee che delimitano quadrati rossi, gialli e blu, le opere per le quali è più noto. Cruciali gli anni venti, periodo in cui la sua pittura segue la più significativa trasformazione verso l’astrazione, in una serie di stupefacenti lavori. Le opere raccontano il progressivo purificarsi della linea pittorica, testimoniando come Mondrian avesse abbracciato l’idea di un’arte in continua trasformazione e meditata riflessione su se stessa. La peculiarità di questo artista non fu solo la sua capacità di realizzare una sempre maggior purezza della linea pittorica, portando questo processo alle sue conseguenze più estreme; la sua grandezza fu anche l’accettazione di un rinnovamento continuo, anche se questo poteva significare distruggere i principi precedenti, e rimettere in discussione la funzione da lui attribuita alla linea.
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