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FOTO PRESENTI 20 |
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Neoclaccisismo
NEO
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Neoclaccisismo
MICHAEL WUTKY VEDUTA DEI CAMPI FLEGREI,
(Krems, 1739 - Vienna, 1822)
1782 circa
Olio su tela
101 x 131
Collezione privata
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Neoclaccisismo
JOSEPH WRIGHT OF DERBY LA BOTTEGA DEL FABBRO
(Derby, 1734-1797)
, 1771
Olio su tela
125,7 x 99 cm
Firmato e datato sulla borsa da lavoro
in basso a sinistra
Derby Museums and Art Gallery
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Neoclaccisismo
PIERRE-JACQUES-ANTOINE VOLAIRE ERUZIONE DEL VESUVIO DAL PONTE DELLA MADDALENA,
(Tolone, 1729 - Lerici, 1792 o 1802?)
1782-1790
Olio su tela
157x240 cm
Firmato e datato in basso adestra:
"Peint par le Chev. er Volaire en1782"
Napoli, Museo Nazionale di San Martino (inv. 84082 S)
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Neoclaccisismo
ELISABETH LOUISE VIGéE-LEBRUNAUTORITRATTO,
(Parigi, 1755-1842)
1789
Olio su tela
100 x 81 cm
Firenze, Galleria degli Uffizi
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Neoclaccisismo
GIAMBATTISTA TIEPOLO MECENATE PRESENTA LE ARTI LIBERALI AD AUGUSTO,
(Venezia, 1696 -Madrid, 1770)
1745 circa
Olio su tela
69,5x89 cm
San Pietroburgo, Museo Statale dell'Ermitage (inv. 4)
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Neoclaccisismo
JACQUES-HENRI SABLET ELEGIA ROMANA O DOPPIO RITRATTO NEL CIMITERO PROTESTANTE DI ROMA,
(Morges, 1749 - Parigi, 1803)
1791
Olio su tela
62 x 74 cm
Firmato e datato in basso a destra, sullastele: "J. Sablet Roma / 1791"
Brest, Musée des Beaux-Arts
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Neoclaccisismo
GIOVANNI PAOLO PANIN IPREDICA DI UNA SIBILLA,
(Piacenza, 1691 - Roma, 1765)
1751
Olio su tela
98 x 134,5 cm
Firmato e datato, sopra una pietra asinistra, sopra il bassorilievo:
"I. PAUL. PANINI Romae 1751"
Graf Harrach'sche Familiensammlung, Schloss Rohrau
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Neoclaccisismo
ANTON RAPHAEL MENGS SIBILLA,
(Aussig, Boemia, 1728 - Roma, 1779)
1761
Olio su tela
118,5 x 93 cm
Londra, collezione privata
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Neoclaccisismo
TEODORO MATTEIN IRITRATTO DELLA DUCHESSA BARBARA BARBIANO DI BELGIOJOSO LITTA VISCONTI
(Pistoia, 1754 - Venezia, 1831)
Arese, 1796
Olio su tela
71 x 52 cm
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Neoclaccisismo
ANGELICA KAUFFMANN RITRATTO DI STANISLAO III PONIATOWSKI,
(Coira, 1741 - Roma, 1807)
1788
Olio su tela
193,5 x 162,5 cm
Firenze, Galleria di Palazzo Mozzi Bardini, Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico per le provincie di Firenze, Pistoia e Prato
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Neoclaccisismo
GAVIN HAMILTON LADY HAMILTON COME SIBILLA,
(Murdieston House, Edimburgo, 1793 - Roma, 1798)
1786
Olio su tela
129,5 x 96,5 cm
Collezione privata
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Neoclaccisismo
DAVID ACCADEMIA (O PATROCLO),
1780 circa
Olio su tela
122,5 x 170 cm
Cherbourg-Octeville, Musée d'art Thomas Henry
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Neoclaccisismo
DOMENICO CORVI AUTORITRATTO,
(Viterbo, 1721 - Roma, 1803)
1875 circa
Olio su tela
134,5 x 98,5 cm
Firmato [in calce al primo foglio sul mobile] "D. Corvi"
Firenze, Galleria degli Uffizi
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Neoclaccisismo
FRANCESCO CORNELIANI ENEA CONDOTTO DALLA SIBILLA RAGGIUNGE I CAMPI ELISI,
(Milano, 1742-1814)
1780-1785 circa
Olio su tela
95 x 110 cm
Collezione privata
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Neoclaccisismo
GIOVANNI BATTISTA CIPRIANI CHIRONE EDUCA ACHILLE AL TIRO CON L'ARCO,
(Firenze, 1727 - Londra, 1785)
1776-1777 circa
Olio su tela
104,3 x 104,1 cm
Philadelphia, Museum of Art, Purchased with the John Howard McFadden Jr. Fund, 1972
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Neoclaccisismo
GAETANO CALLANI ELEMOSINA DI SANT'ELIGIO
(Parma, 1736-1809)
, 1773
Olio su tela
220x153 cm
Firmato "Callani scultore"
Parma, chiesa di San Pietro
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Neoclaccisismo
POMPEO BATONI RITRATTO DI PIETRO LEOPOLDO E GIUSEPPE D'AUSTRIA,
(Lucca, 1708 - Roma, 1787)
1770
Olio su tela
173 x 122 cm
Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie
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Neoclaccisismo
ANDREA APPIANI IL GENERALE BONAPARTE E IL GENIO DELLA VITTORIA CHE INCIDE LE SUE IMPRES
(Milano, 1754-1817)
1796e alla battaglia del Ponte di Lodi,
Olio su tela
96 x 76 cm
The Earl of Rosebery
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Neoclaccisismo
ANDREA APPIANI RITRATTO DI MADAME PETIET CON I FIGLI,
(Milano, 1754-1817)
1800
Olio su tela
135,5 x 112 cm
Firmato in basso a sinistra "APPIANI F: IN MILAN"
Collezione privata
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. Le opere di pittori, scultori, incisori, ebanisti, orafi, mosaicisti e altri interpreti delle tecniche artistiche più raffinate, radunate da musei e collezioni private di tutto il mondo, illustrano la nascita e la diffusione, durante il più lungo periodo di pace sino ad allora verificatosi nella storia del nostra paese, di un nuovo gusto, quello neoclassico
Dopo aver presentato i monumenti ammirati, riprodotti e da cui gli artisti prendevano ispirazione, ci conduce nei luoghi, ancora intatti nella loro bellezza, più amati dai viaggiatori e rappresentati dai pittori. I capolavori di Tiepolo, sperimentatore di nuovi percorsi tematici e stilistici, ci introducono alle opereeseguite per le chiese, a quelle ispirate alla mitologia e alla storia, che furono i soggetti prediletti, dove è più evidente il mutamento dello stile, potendo confrontare, sullo stesso tema, artisti di generazione o formazione diversa. In una selezione di straordinari autoritratti, uniti ad allegorie che celebrano l'importante ruolo dell'arte, i protagonisti, pittori italiani ma anche stranieri che hanno lavorato nel nostro paese, ci presentano se stessi esprimendo tutto il loro orgoglio come creatori di forme nuove. Le Accademie, l'Arcadia e il Pantheon (il Tempio della Gloria) sono evocati per rappresentare le istituzioni, i luoghi dove gli artisti si formavano professionalmente, dialogavano con i poeti, i musicisti e gli scienziati, venivano celebrati e ricordati dopo la morte.
Il neoclassicismo in Italia
Il ruolo svolto dall’Italia nella nascita del Neoclassicismo fu determinante. In Italia vennero effettuate le maggiori scoperte archeologiche del secolo: Ercolano, Pompei, Paestum, Tivoli, che si aggiunsero alle già imponenti collezioni di arte romana che, dal Cinquecento in poi, si erano costituite un po’ ovunque.
Roma divenne la capitale del neoclassicismo e fu un ruolo centrale che conservò fino allo scoppio della Rivoluzione Francese. A Roma operarono i maggiori protagonisti di questa fase storica: Winckelmann, Mengs, Canova, Thorvaldsen. A Roma, nello stesso periodo, operava un altro originale artista italiano, Giovan Battista Piranesi che, con le sue stampe, diffuse il gusto per le rovine e le antichità romane. Un gusto, che presto suggestionò soprattutto gli spiriti romantici che nella «rovina» rintracciavano un sentimento che andava al di là della testimonianza archeologica.
Ed a Roma giungevano gli altri artisti ed intellettuali di Europa. I primi grazie alle borse di studio messe a loro disposizione dalle scuole ed accademie d’arte, i secondi per quella moda del Grand Tour che imponeva alle persone di un certo rango di effettuare almeno un viaggio in Italia per conoscerne le bellezze e i tesori d’arte. L’Accademia francese assegnava una borsa di studio per un soggiorno di alcuni anni a Roma, chiamata «Prix de Rome». E, grazie a questa borsa di studio, anche David giunse a Roma soggiornandovi in più occasioni. E, proprio a Roma, compose il suo quadro più famoso di questo periodo: «Il giuramento degli Orazi». A Roma un altro personaggio svolse un ruolo fondamentale per il neoclassicismo: il cardinale Albani. Cultore di antichità classiche e mecenate, iniziò la costruzione di una villa-museo che divenne uno dei luoghi più simbolici del nuovo stile. Il suo salotto divenne luogo di incontro per gli artisti e gli studiosi che, a Roma, furono i protagonisti della vicenda neoclassica. Ed infine Roma fu anche la città ove lavorò il maggior artista italiano neoclassico: Antonio Canova.
Ma intanto, alla fine del secolo, Roma cedeva la sua centralità a Parigi e, nel contempo, un’altra città italiana divenne importante nella vicenda del neoclassicismo: Milano. Nel capoluogo lombardo il centro della vita artistica divenne l’Accademia di Brera, fondata nel 1776. Da Milano proviene il principale pittore neoclassico italiano: Andrea Appiani (1754-1817), che fu anche ritrattista ufficiale di Napoleone. La sua opera, in parte distrutta dai bombardamenti del 1943, si affida a temi mitologici quali «La toeletta di Giunone», il «Parnaso» o la «Storia di Amore e Psiche».
Un altro pittore romano, Vincenzo Camuccini (1771-1844), visse in gioventù la fase del neoclassicismo proponendo quadri di derivazione davidiana quali la «Morte di Giulio Cesare».
Il neoclassicismo, come fatto stilistico, è sopravvissuto nell’arte italiana per buona parte dell’Ottocento. Anche pittori, che per i soggetti vengono considerati romantici, quali Hayez o Bezzuoli, continuano a praticare una pittura con quei connotati stilistici neoclassici che tenderanno a scomparire solo dopo la metà del secolo.
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