Allievo di Fattori e di Adolfo Tommasi, segretario del Pascoli, amico di Puccini, egli ebbe in gioventù un'attività di mediata radice naturalista, presto risolta in puro esercizio di stile. Come già Modigliani, con una convinzione quasi autolesionista ma di coscienza rigorosa, distrusse quasi completamente, negli anni maturi, tutta la precedente attività nella quale non fosse evidente quel distacco mentale che dagli anni intorno al 1915 in poi sarà alla base del suo dipingere e del suo scrivere.
La sua memoria sensibile ma priva di compiacimenti e di attardamenti emotivi è alla base del recupero dei materiali storici come elementi distaccati eppur lancinanti di un nuovo discorso....
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