Un artista fiorentino che ha saputo assimilare nella sua opera i grandi modelli dell'europa di fine ottocento: l'Impressionismo, il Divisionismo, il Simbolismo, l'Art nouveau.
Nato a Firenze imparò dal Cecioni la scultura, dopo l' improvvisa morte del maestro, il giovane artista entra in contatto con Telemaco Signorini col quale, durante i suoi soggiorni appenninici, avrà modo di esplorare i dintorni collinari e soffermare le prime impressioni su di un taccuino di disegni, dove già l' insegnamento signoriniano era evidente, soprattutto nel modo di affrontare con libertà il taglio dell' inquadratura
." Nel 1887dopo la morte del Cecioni,conobbi il Signorini(....)e divenni il suo diletto ed unico scolaro
e affezionato amico fino alla sua morte" da una lettera del Kienerk.E la giornalista Anna Franchi , che lo aveva conosciuto fin dalla giovinezza "Dai due più schietti macchiaioli, dai due più severi, rispettosi cultori della verità, sorse l'arte di Giorgio Kienerk
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Ma Kienerk non si ferma solo a questi primi fondamentali incontri, poiché nel breve giro di pochi anni entra in relazione di amicizia e collaborazione con Silvestro Lega, e con la cerchia dei pittori che gravitano attorno alla sua figura (Nomellini, Muller, Torchi, Tommasi), con cui sviluppa le ricerche volte ad approfondire lo studio degli effetti atmosferici di vibrazione della luce
.Dopo la piena adesione alla macchia ed al naturalismo, vive le sperimentazioni divisioniste e simboliste
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Si riavvicina infine al movimento macchiaiolo, che aveva riveduto e aggiornato con un rinnovato sentimento per la natura e la sua rappresentazione
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Partecipa a numerosissime esposizioni nazionali e internazionali (Monaco, Bruxelles, Parigi)
( fotografie 30 )