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FOTO PRESENTI 3 |
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Cartel Franz Ludwig
FRANZ LUDWIG CATEL [ATTR.] VEDUTA DI NAPOLI DAL SEPOLCRO DI VIRGILIO
Olio su tela,
67,5 x 50 cm
Collezione privata. Attribuito da Nicola Spinosa a Catel, il dipinto potrebbe essere identificato con la "Veduta del golfo di Napoli presa da una via che conduce al sepolcro di Virgilio", una delle quattro opere presentate dall'artista alla mostra organizzata nel 1819 a Palazzo Caffarelli in Roma in onore di Francesco I, dove egli espose due vedute e due opere di soggetto romantico (cfr. Roma 1996-1997, p. 74). Nell'insieme della composizione mi sembra evidente che si possa cogliere la volontà di coniugare l'interesse della veduta topografica - aggiornata al secondo decennio del secolo, e ne è un esempio l'edificio di Villa Lucia con frontone e timpano neoclassico situato ai piedi di Castel Sant'Elmo, terminato nel 1818 - al timbro fortemente protoromantico della rappresentazione del sepolcro di Virgilio. Siamo davanti al piccolo tempio ottangolare a opus reticolatum, celebre perché vi erano state depositate le ceneri di Virgilio (l“ conservate fino al tempo di re Roberto d'Angiò), che presentava all'esterno la famosa iscrizione: "Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope: cecini pascua, rura, duces" (Galanti 1792, p. 144). é ripresa una parziale ma suggestiva visione urbana, da questo luogo meta dei viaggiatori colti del Grand Tour, addossato alla Cripta Neapolitana, la famosa Grotta di Posillipo che delimita il confine tra la parte orientale di Chiaia e quella occidentale della città di Napoli. Il paesaggio che fa da proscenio alla veduta è concepito nell'osservanza dei principi botanici della classificazione delle foglie, secondo le regole illuministe che Hackert aveva illustrato attraverso disegni per Vincenzo Aloja e diffuso nel 1814 nei Principi di disegno di paese disegnati dal vero. Si potrebbe individuare nel personaggio ritratto a destra, sicuramente un intellettuale in visita al sepolcro, il famoso architetto Karl Friedrich Schinkel (1781-1842) che Catel raffigura in un altro ben più famoso quadro, dipinto nel 1824, conservato presso la National Galerie di Berlino. Il ritratto di Schinkel potrebbe essere frutto di un ripensamento dell'artista in data posteriore alla mostra del 1819, dove anche il titolo dell'opera ci induce a pensare solo a un soggetto di "veduta". Due elementi ci aiutano a sostenere l'idea di un'aggiunta successiva delle figure. Il primo è relativo all'inserzione, eseguita sicuramente in un secondo tempo, del contadino ritratto di spalle sulle scale, sul dorso del quale, a luce radente, si delinea l'intera volumetria del Colombario del sepolcro. Il secondo dato ci giunge dalla conoscenza del metodoproprio dell'artista che, impegnato nella veduta ottica del paesaggio, anche nel caso del "Ritratto" a Schinkel più famoso aveva realizzato la figura in un secondo momento. La somiglianza del personaggio del nostro quadro con il famoso architetto tedesco è avvalorata dal raffronto con la bella scultura in marmo a lui dedicata, eseguita nel 1819 dall'artista tedesco Christian Friedrich Tieck (1776-1851), amico di Goethe.
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Cartel Franz Ludwig
CATEL FRANZ FESTA CAMPESTRE VICINO A POZZUOLI
tedesco Christian Friedrich Tieck (1776-1851), amico di Goethe
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Cartel Franz Ludwig
CATEL FRANZ
Le prince héritier Ludwig dans la taverne du vin espagnol à RomeLieu
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Franz Ludwig Catel (Berlino, 1778 - Roma, 1856) Dopo avere frequentato l'Accademia di Belle Arti di Berlino insieme al fratello Ludwig Friedrich, nel 1797 si stabilisce a Parigi, dove l'anno seguente risulta iscritto all'Êcole des Beaux-Arts. Inizia la sua carriera come illustratore di libri; del 1799 sono le illustrazioni per l'Hermann und Dorothea e per il Wilhem Meister di Goethe. Tornato a Berlino, intorno al 1800 fonda con il fratello architetto una fabbrica di marmi artificiali per mosaici ed elementi decorativi. L'iniziativa, che riscuote grande successo, gli procura prestigiosi incarichi, tra i quali la decorazione del Castello di Weimar, commissionatagli dal granduca Carlo Augusto di Sassonia. Tra il 1805 e il 1806 realizza in collaborazione con l'architetto e pittore K. F. Schinkel i disegni per le Verzierungen aus dem Altertum di Bussler. Dopo un nuovo soggiorno a Parigi tra il 1807 e il 1810, in cui ha modo di completare la sua formazione artistica, alla fine del 1811 giunge a Roma, inserendosi immediatamente nella vita culturale e mondana della capitale. Convertitosi al cattolicesimo, sposa Margherita, figlia del letterato e archeologo romano Michelangelo Prunetti. La loro casa di Piazza di Spagna diviene un punto di incontro per letterati, artisti ed esponenti dell'aristocrazia internazionale; tra questi Elisabeth Hervey, duchessa di Devonshire, per la quale Catel illustra alcune tavole delle Satire di Orazio (1816) e dell'Eneide (1819-1820), edite dalla celebre tipografia De Romanis. Catel entra poi in contatto con il gruppo dei Nazareni, con i quali lavora nel 1816 alla realizzazione della decorazione di casa Bartholdy, con lo scultore Bertel Thorvaldsen e il pittore tedesco J. A. Kock. Il suo primo viaggio nell'Italia meridionale risale al 1812, quando si reca a Pompei in compagnia dell'archeologo francese A. L. Millin, per il quale esegue alcuni disegni del libro Description des Tombeaux qui ont ètè dècouverts à Pompei dans l'annèe 1812. Nel 1819 espone quattro opere nella mostra che si tiene a Roma a Palazzo Caffarelli in onore di Francesco I. Nel 1820-1821 Catel incontra il pittore norvegese Christian Dahl, con cui dipinge studi dal vero nel golfo di Napoli, subendone l'influenza nella visione romantica del paesaggio. Di questo periodo sono il "Pescatore di Napoli con la sua famiglia" (Copenaghen, Museo Thorvaldsen), il "Golfo di Napoli con il Vesuvio visti da Quisisana" (Copenaghen, Statens Museums fur Kunst), "Il paesaggio al tramonto del sole", "Calesse napoletano con monaco e monaca" e il pendant con il "Golfo di Napoli con fruttivendolo", entrambe opere del 1822. L'artista, nella promozione instancabile del suo lavoro, partecipa a numerose esposizioni accademiche, ricevendo consensi unanimi; nel 1822 è a Berlino, nel 1826 a Dresda e a Napoli, dove espone al Real Museo Borbonico "Famiglia di pescatori", opera probabilmente acquistata in seguito dal Thorvaldsen. Ancora, nel 1827 espone a Lipsia e nel '39 a Hannover. Nel 1830 partecipa alla illustrazione del Viaggio pittorico nel Regno delle Due Sicilie di R. Liberatore. Agli stessi anni risalgono alcuni dipinti di pittura di storia, come le due opere sulla vita di Torquato Tasso conservate al Palazzo Reale di Napoli, e il "Notturno dal ÔÔRenè'' di Chateaubriand" (Copenaghen, Museo Thorvaldsen), presentato a Roma nel 1836. Alla sua morte lascia parte dei suoi averi per la fondazione di un istituto per il sostegno degli artisti, il Pio Istituto Catel, che ne conserva un considerevole numero, tra acquerelli, disegni e dipinti.
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