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FOTO PRESENTI 8 |
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
TOMMASI ADOLFO SPANNOCCHIATRICI,
cm 130 x 210
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
GIOVANNI FATTORI, PINETA A CASTIGLIONCELLO (1890 C.A), CM 30 X 79
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
OSCAR GHIGLIA, OSCAR E ISA GHIGLIA (1918), CM 57 X 36
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
OSCAR GHIGLIA, PAGLIAI A CASTIGLIONCELLO (1918), CM 25 X 48
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
OSCAR GHIGLIA, RITRATTO DI ROMOLO MONTI, CM 51 X 41,5
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
ODOARDO BORRANI, ORTO A CASTIGLIONCELLO (1862 C.A), CM 18 X 50
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
VITTORIO CORCOS, SULLA TERRAZZA MASCAGNI (SIGNORA IN ABITO NERO), CM 94 X 53,5
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Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900
ODOARDO BORRANI, CASA E MARINA A CASTIGLIONCELLO (1862 C.A), CM 16,5 X 7
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«Da Fattori a Corcos a Ghiglia. Viaggio pittorico a Castiglioncello tra ‘800 e ‘900» recita il titolo della mostra in corso al Castello Pasquini di Castiglioncello fino al 2 novembre. E di un vero e proprio viaggio lungo una sessantina d'anni si tratta. Scandendo attraverso le tappe artistiche di quella che divenne una vera culla delle arti, grazie all'iniziale, fondamentale presenza della villa di Diego Martelli, la sua trasformazione da centro rurale in località balneare alla moda nell'intellighenzia.
Oltre sessanta opere ordinate in quattro sezioni, dagli anni macchialioli, «il più alto episodio dell'arte nazionale a cavallo dell'unità d'Italia», ricorda la curatrice Francesca Dini, al naturalismo toscano, agli anni della trasformazione con l'atmosfera internazionale ‘fin- de-siècle' e l'arrivo di una vera calamita intellettuale, il pittore di re e regine Vittorio Corcos, fino alla ricostruzione dell'inedita collezione di Romolo Monti. Con un doppio filo ininterrotto. Da un lato la luce, «una luce bellissima – fa notare la Dini –. Proprio quella di Castiglioncello che, nonostante i traumatici cambiamenti, ancora si riconosce in questi luoghi». Dall'altro la figura capitale di Giovanni Fattori, il maggiore esponente della macchia, a cui Oscar Ghiglia, fondamentale nel rapporto con Monti, dedicherà la prima basilare monografia nel 1913. Chiudendo così un cerchio ideale.
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