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Larionov Michail Fëdorovic (Tiraspol' 1881 - Fontenay-aux-Roses 1964)
Pittore, incisore, critico d'arte e scenografo russo, naturalizzato francese, studia alla scuola di Pittura, Scultura e Architettura di Mosca, dove è allievo di Valentin Serov e dove incontra Nathalia Goncharova, che diventerà sua compagna e moglie. Nel 1906 è invitato da Diaghilev ad esporre con l'Unione degli Artisti Russi presso il Salon d'Automne a Parigi. In seguito Larionov espone sia in Russia che in Europa occidentale e quando incontra Nikolai Riabushinskii, editore di Zolotoe Runo (Il Vello d'Oro), il mecenate si fa subito sponsor dell'artista e lo aiuta ad organizzare l'esposizione del Vello d'Oro di pittura francese contemporanea a Mosca. Come conseguenza Larionov, e con lui molti altri artisti, si accostano al post-impressionismo.
Nella seconda metà del primo decennio del '900 lo vediamo tra i fondatori del movimento Il Fante di Quadri e del gruppo Il Bersaglio; in questi anni contribuisce al neo-primitivismo e, dal 1912, elabora la corrente artistica del raggismo (rayonism), anche a seguito del nuovo interesse manifestato per il prost impressionismo e le sue ricerche sulla luce. Il neo-primitivismo è uno stile grafico che propone forme geometriche semplificate, distorte e spigolose, accese da colori violenti, ispirate agli oggetti realizzati dai maestri dell'arte popolare russa, realizzate, però, anche incorporando tecniche e composizioni colte, tratte dalla pittura delle icone. Il raggismo (rayonism) è, invece di grande importanza per l'evoluzione della pittura astratta in Russia; sostanzialmente mira a rappresentare gli oggetti evidenziando gli incroci dei raggi luminosi da essi riflessi.Di conseguenza l'elemento base della pittura raggista è ottenuta utilizzando raggi e macchie frastagliate di colore. Come il cubismo, il raggismo, partendo dalla decomposizione degli oggetti della realtà, si evolve gradualmente in astrazione pura. Lo stile crea un marcato senso dinamico, che non è estraneo alle idee futuriste diffuse in quegli anni in Russia dalle visite di Marinetti. Nel 1913 Larionov e Goncharova firmano il manifesto del raggismo e l'anno successivo l'artista organizza col Bersaglio una mostra dove espone i suoi primi lavori nello stile. Nel 1912 partecipa con Goncharova alla seconda esposizione del Blaue Reiter, svoltasi a Monaco di Baviera, e subito dopo entrambi organizzano l’esposizione Coda d’Asino, alla quale partecipa Chagal. L’attività di Larionov per il balletto è principalmente associata alle produzioni di Diaghilev per i Ballets Russes: nel 1914, a Parigi, collabora con Goncharova al décor di Le Coq d'or di Fokine- Rimsky Korsakov. Tornato in Russia, nel 1915 Diaghilev lo chiama a Losanna, assieme alla compagna, e lo investe di incarichi diversi che riguardano Liturgie e Storie Naturali, nessuno dei quali vedrà la luce. Larionov crea scene e costumi per altri balletti di Diaghilev: Le Soleil de Nuit del 1915, di Massine-Rimsky Korsakov; Kikimora (1916) e Baba Yaga, di Massine-Liadov, confluiti poi in Les Contes Russes (1917). Dal 1919 Larionov e Goncharova si stabiliscono definitivamente a Parigi, naturalizzandosi francesi circa vent'anni dopo. Nel 1921 Diaghilev affida a Larionov scene, costumi e coreografia di Chut (Le buffon) e nel 1922 l’artista è coadiuvato dalla compagna nel lavoro per Renard, di Nijinska-Stravinsky; lo riprenderà nel 1929 per la versione di Lifar. Dopo la morte di Diaghilev nel 1929, Larionov metterà in scena, nel 1932, Sur la Borsythène di Lifar. Dal 1919 Larionov e Goncharova si stabiliscono definitivamente a Parigi, naturalizzandosi francesi circa vent'anni dopo. Nei primi anni '20 espone all'Internazionale d'Arte Moderna a Ginevra e, successivamente, a New York e Tokyo. E' tale la fiducia che Diaghilev ripone in lui, che nel 1921 gli affida l'intero progetto di Chut (Le buffon), per il quale Larionov crea sia i costumi che la coreografia e fa da supervisore. Nel 1922 è coadiuvato dalla compagna nel suo lavoro per Renard, su musica di Stravinsky, con coreografie della Nijinska; lo riprenderà nel 1929 per la versione di Lifar. Dopo la morte di Diaghilev nel 1929 riprende a dipingere e solo occasionalmente si occupa ancora di teatro, ad esempio mettendo in scena Sur la Borsythène di Lifar nel 1932. Dal 1950 interrompe la propria attività per problemi fisici.
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