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Enzo Morelli nasce nel 1896 a Bagnacavallo e, dalla
natia Romagna, all'età di quattordici anni si trasferisce con la famiglia a
Milano. Qui frequenta corsi serali di decorazione e la Scuola del libro e,
terminati gli studi, viene assunto da Ricordi come aiuto del cartellonista A.L.
Mauzan. Al fronte, durante la I guerra mondiale, collabora come disegnatore al
giornale "Signorsì", dando inizio a un'attività di illustratore che svolgerà con
successo per circa un ventennio. Accanto a questa produzione, stilisticamente
realistica e narrativa, è la pittura la sua passione preminente. Nel 1926 è
presente alla Prima mostra del Novecento italiano e, nello stesso anno,
allestisce una personale alla galleria Bottega di Poesia. L'artista, nonostante
non aderisca ad alcun movimento, è legato da amicizia a esponenti del Novecento
e condivide con questi alcuni interessi e presupposti teorici. La realtà
quotidiana, protagonista di generi tradizionali come paesaggi, nature morte e
ritratti, è l'elemento da cui partire. Lontano da risultati di crudo realismo, i
soggetti vengono nobilitati, semplificati e estratti dallo scorrere del tempo,
grazie a un'essenzialità e a suggestioni primitiviste largamente presenti nel
clima artistico del periodo. Condividendo con gli esponenti del Novecento anche
l'interesse per le tecniche pittoriche antiche, Morelli nel '26 si dedica alla
decorazione ad affresco del Palazzo Comunale di Assisi, prima pittura murale
dell'artista cui ne seguiranno diverse altre di soggetto religioso e civile.
Nell'ambito della pittura da cavalletto il genere prediletto è quello
paesaggistico. Un gruppo di opere considerate tra i risultati più alti
dell'intera produzione morelliana è dedicato ad Assisi, città in cui l'artista
vive dal '26 al '31. In questi dipinti le case, le strade e le piazze sono
create con larghe e calibrate superfici, i cui colori, giocati per lo più sui
toni naturali del beige e del marrone, illuminano l'azzurro cupo del cielo.
Evidente in questi lavori è la semplificazione volumetrica del paesaggio e
l'atmosfera sospesa, come nell'opera Paesaggio, Piazza di Assisi del 1930. Nel
1931 Morelli torna a Milano, dove, dal secondo dopoguerra, affianca alla sua
attività pittorica quella dell'insegnamento. L'artista si spegne a Bogliaco del
Garda nel 1976.
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